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Che splendida review!

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Già chiamarla “revisione di spesa” sarebbe una conquista. L’orrenda dicitura “spending review“, usata in modo selvaggio pur non essendo più breve e sintetica della versione italiana, ha costretto migliaia di cittadini italiani a rivolgersi alle cure dei medici per slogature multiple alla lingua, distorsioni ai muscoli facciali e lussazioni alla mandibola.

Peraltro si tratta anche di una dannata recidiva, in passato infatti utilizzando a raffica, pur di non parlare di “assistenza sociale“, l’altrettanto impronunciabile “welfare“, sono stati in molti a subire problematiche all’apparato respiratorio con stiramenti alle guance e ricoveri d’urgenza per sospetta demenza fulminante (provate infatti a dire “welfare” in corretto inglese guardandovi allo specchio … se vi va bene vi sentite deficienti).

Ma torniamo alla tanto auspicata “revisione della spesa” pubblica.
Lo Stato ha bisogno di risparmiare, perché troppo ha speso in passato (dice il Governo) e troppo ha divorato per i benefici dei politici (dice il Popolo).
Il punto sta nei tagli, perché in fondo, chiamali come vuoi, anche nell’indonesiano “menghabiskan tinjauan“‘ sempre di tagli si tratta.
E come volevasi dimostrare il signor Monti, coadiuvato per l’occasione dall’alto Commissario signor Enrico Bondi, chiamato (e pagato a parte) proprio per risanare la spesa pubblica con l’aiuto epistolare di 130.000 cittadini italiani volontari, ha presentato finalmente (dopo qualche mese di profonda riflessione) il suo elegante “taglio sartoriale” col quale farà risparmiare allo Stato Italiano ben 26 miliardi in tre anni; un vestito che ha però fatto incazzare avvocati, magistrati, medici e sindacati … un vero successo!!

Unica nota positiva, unica anche fra le proposte popolari accolte ai 130.000 italiani che inutilmente hanno voluto contribuire con i loro inascoltati suggerimenti (c’eravamo anche noi di Striscia la Protesta), la riduzione delle Provincie. Ma il resto dei tagli proposti sui costi della politica sono stati prevedibilmente ignorati, insabbiati, occultati, fatta eccezione per qualche auto blu in meno.

E così: via alla cancellazione di 18.000 posti letto negli ospedali, alla riduzione dei Tribunali, alla compromissione di sacrosanti servizi nei settori di Giustizia e Sanità, per gli italiani che pagano le tasse e quindi anche i redditi di chi prende queste brillanti decisioni.

Pensate! Hanno fatto incazzare persino Bersani.

Una cosa è comunque certa: da oggi in poi state attenti anche solo a pronunciare la frase “spending review“, è molto probabile che vi si “intorcichi” la lingua fra i denti e che magari non troviate neanche più un medico che vi possa rimettere a posto …. potrebbe essere stato “tagliato” pure lui.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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