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La villa fu … di Capaci

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Siamo alla settima puntata del “TiGirano” di Scalia e Sollami. Stavolta il servizio (funebre) degli inviati del TG satirico ha come oggetto la Villa Comunale di Capaci, quasi sempre chiusa. 

Siamo alle solite! Un bene pubblico viene tenuto troppo spesso fuori dalla fruizione dei cittadini, magari con la solita solfa del “non ci sono soldi”. Facciamo notare agli amministratori in..Capaci che esiste anche un reato (siamo dunque nel penale) denominato “interruzione di servizio pubblico”, e la gente potrebbe anche chiedere conto al Comune di questa clamorosa inadempienza riferendosi proprio a questo comportamento antigiuridico.  Le possibili soluzioni potrebbero essere tante, basterebbe dialogare con la gente invece di trincerarsi dietro la cortina fumogena della pubblica amministrazione. C’è chi propone il ricorso al volontariato, chi suggerisce di affidare la gestione a cooperative giovanili, chi consiglia di scovare impiegati imboscati sotto le scrivanie comunali … insomma una alternativa alla chiusura di un bene pubblico si trova sempre, anche perchè la natura non si ferma davanti all’assenza di un custode o di un giardiniere… e il degrado costerà molto di più alle casse comunali. Al riguardo ricordiamo che il Teatro Massimo è rimasto chiuso per vent’anni solo perchè si era rotto il vetro di una finestra e il Palazzetto dello Sport di Palermo è andato praticamente perduto perchè non si è intervenuto subito dopo una tromba d’aria che ha distrutto due metri quadrati della copertura. La saltuaria apertura non garantisce di certo una corretta manutenzione che possa impedire un possibile futuro degrado.

Autore dell'articolo: admin

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