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Più umanità all’Ospedale Ingrassia di Palermo

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Da una lettera drammatica all’altra. Ecco un’altra segnalazione di una lettrice, stavolta si parla di ospedali psichiatrici:

<< AMICI LEGGETEMI Chiedo la vostra attenzione, e la chiedo personalmente,da qualche tempo mi affligge un problema che mi da non poco dolore, molti di voi magari hanno avuto a che fare anche tramite terzi con gli ospedali psichiatrici presenti nella nostra città, vere e proprie celle da macello, in questi giorni mi ritrovo spesso all’Ingrassia, e puntualmente assisto a scene DRAMMATICHE che si consumano all’interno del reparto psichiatrico, urla disumane provenire dall’interno di gente che implora un aiuto disperato che non arriva MAI ,gente che viene trascinata, e da quello che ho sentito posso assicurare anche selvaggiamente picchiata, nessuno merita di MORIRE in queste disumane condizioni,ieri abbiamo chiamato le forze dell’ordine, che sono intervenute e oggi giaceva il silenzio,ma sono scene che si ripeteranno,la malattia mentale è DEVASTANTE…chiedo a qualcuno qualsiasi di voi sia, aiuto, devo fare qualcosa lo sento come dovere morale e cristiano e UMANO, anche quando torno a casa le urla ed i pianti di quella gente non mi lasciano, sono padri..madri..figli…qualcuno di voi ha qualche idea? cosa si può fare per denunciare queste cose e rendere la vita di questa povera gente piu DIGNITOSA? accetto suggerimenti…io non so da dove iniziare, ma una cosa è certa, non rimarrò anche io sorda al loro grido!>>

 Firmato: Laura Dallara

Il racconto crudo e drammatico di Laura di ciò che accade all’Ospedale Ingrassia di Palermo ci ha sconvolto e commosso allo stesso tempo. Se tutti noi pensassimo che una cosa del genere potrebbe accadere a ognuno di noi o a qualcuno dei nostri cari, forse riusciremmo a sensibilarci del problema e a tentare di fare qualcosa per risolverlo una volta per tutte. Perchè purtroppo non è solo un fenomeno dell’Ingrassia, gli stessi comportamenti lesivi della dignità dei malati sono stati riscontrati in molti altri ospedali italiani e in alcuni di essi le denunce sono approdate anche a servizi giornalistici in TV nei programmi  “Le Iene”, “Striscia la Notizia” e “Report”.

Tuttavia, per quanto possa sembrare inopportuno, vogliamo spendere una parola buona anche per gli operatori addetti al gravoso incarico di accudire malati di questo genere. Si tratta di patologie piuttosto gravi e difficilmente gestibili, poi troppo spesso i turni corretti non vengono rispettati e gli infermieri sono sottoposti a orari di lavoro massacranti, aggravati dai comportamenti imprevedibili e reiterati dei malati che devono assistere. Questo non vuol dire di certo che vogliamo giustificare prepotenze e atteggiamenti disumani nei confronti di persone che non possono difendersi, ma purtroppo anche l’uomo più stoico e docile del mondo, a contatto per troppo tempo con malati di mente, diventa anche lui un “soggetto a rischio“.

Quindi turni di lavoro più “umani” possono di certo aumentare “l‘umanità” degli operatori del settore che andrebbero sostenuti possibilmente anche da gruppi di volontari, un solo infermiere non può badare a troppi malati contemporaneamente e i soliti maledetti “tagli” del governo non permettono in atto l’affiancamento di altro personale a pagamento.

Sembra un paradosso ma è proprio il caso di dire che occorre essere “pazienti” con questi “pazienti“.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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