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Stato-mafia non è solo un oscuro accordo

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Ci è pervenuta una drammatica segnalazione da parte di un nostro lettore che riportiamo integralmente:

<< Nel 2009 ho assunto 5 dipendenti con la legge 407, nel 2011, a causa della crisi, ma specialmente delle BANCHE che mi hanno man mano ridotto gli affidamenti, non sono riuscito a pagare un DM di euro 1.400,00 per poi pagarlo con la rateizzazione accettata da Equitalia. Bene, l’INPS mi manda una cartella di ben 27.000,00 euro perché una legge italiana, inserita nel 2010 nel silenzio più totale, (io non ne sapevo nulla) dice che se non paghi un DM, perdi i requisiti delle agevolazioni anche retroattive.    Ma è mai possibile che esista una legge del genere? Ma è costituzionale? Ma non è assurda una spropozione del genere, pagare in ritardo 1.400 euro e non aver riconosciuto un diritto acquisito negli anni precedenti per ben 27.000 euro? E’ possibile che lo stato italiano voglia la chiusura delle aziende?  Forse mi conviene chiudere e andare all’estero, in Italia siamo trattati come dei delinquenti, mentre gli impiegati statali hanno tutti i diritti, lavorando una media di 5/6 ore al dì, al contrario di noi che abbiamo partita iva e lavoriamo dalle 11 alle 14 ore al giorno. Spero che qualcuno faccia qualcosa. Ho una Idea, ma perché non applichiamo la stessa legge eliminando i diritti acquisiti tipo le pensioni d’oro, stipendi multipli, e quant’altro sta combinando questa nostra classe politica? Italiani forse e vero è arrivata l’ora di imbracciare i fucili e farci giustizia da soli.>>
Firmato: Salvatore Griffo

Sull’ipotesi conclusiva dell’amico Salvatore non siamo molto d’accordo, ma solo per un motivo etico: si andrebbe a ricambiare le angherie dello stato italiano nei nostri confronti, pari solo a quelle di stampo mafioso, con altrettanta violenza che poi potrebbe risultare anche incontrollabile.
In tal senso si era già espresso Beppe Grillo, ma solo per segnalare al parlamento i rischi cui si andrebbe incontro con questo comportamento aggressivo dell’amministrazione statale nei confronti della popolazione in difficoltà economiche. Ovviamente TG1 e c. hanno cercato di presentare questo “allerta” dell’ex-comico genovese (peraltro palesemente manifestato anche dal Presidente Napolitano) come una sorta di incitamento alla rivolta civile, stravolgendo come sempre il significato e le finalità dell’intervento e garantendo così l’ulteriore perseverare dello stato sulla strada della persecuzione fiscale, senza alternative valide all’affossamento delle aziende italiane.

D’altra parte è più che chiaro che, fatta qualche rara eccezione, non c’è alcun interesse “sincero” (quello di facciata vale quanto una lira in regime di euro) da parte dell’attuale classe politica all’effettiva ripresa dell’attività lavorativa di centinaia di migliaia di aziende italiane che, se falliscono, possono più facilmente essere soppiantate, per esempio, da società tedesche o francesi … o di proprietà di altri “amici dei loro amici”, insomma di quella nostra tanto decantata europa che da tempo ci ha dichiarato guerra.
Quindi: via alle porcate! Nascoste magari fra le righe di un “de-cretino” come quello descritto da Salvatore, o inserite in fittizi interventi legislativi “salva-italia” che hanno in realtà finalità diametralmente opposte.

Ora i casi sono due:

– o questa gentaglia che ha varato queste norme è totalmente priva di capacità mentali atte a governare un Paese (come fosse un gruppo di galline)

– o si tratta di “infiltrati” del nemico globalizzatore che ci vuole “morti” a tutti i costi e agisce pertanto in malafede e in “modalità” sordida (leggasi anche: infame, obliqua, turpe, indegna, ignobile, lercia ecc. ecc.).

Quindi, cari odiati politicanti italici, non vi sono possibili alternative, a voi la scelta:
– o vi dichiarate ufficialmente inetti e incapaci (come le galline), e ve ne andate di conseguenza a raccogliere concime per l’agricoltura restituendo agli Italiani il maltolto;
– o vi andate a costituire come “traditori della Patria“, e al riguardo vi ricordiamo che in tempo di guerra i traditori vanno fucilati e comunque le volpi vanno cacciate.

La storia che ci ha raccontato Salvatore è di una gravità immensa, assoluta.
Va denunciata a tutti i gradi della Giustizia e ai Media non collusi col sistema.
È l’ennesimo esempio di stato-mafioso che agisce utilizzando proprie leggi strumentali elaborate a “canne mozze” e caricate a pallettoni per estorcere denaro in tutti i modi ai propri concittadini e, quello che è peggio, sotto la bandiera della “legalità“.

Ricordando che fino a pochi anni fa la retroattività di qualsiasi provvedimento legislativo era giudicata anticostituzionale e violava i diritti acquisiti, concediamo piena solidarietà a Salvatore, la sua lettera e quest’articolo saranno inviati a Milena Gabanelli, Striscia la Notizia, Adiconsum, Adusbef, ma soprattutto al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

Tuttavia un consiglio dobbiamo darlo al nostro lettore: devi cercare altri perseguitati come te e agire con una class-action nei confronti dello stato, (che continuiamo a scrivere come merita, con la s minuscola):

legalità malsana contro legalità onesta (quella cui tutti aspiriamo).

Autore dell'articolo: admin

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