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NoEU

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Si avvicinano le elezioni europee e la confusione generata dai media tende verso il suo solito apogeo che culminerà con il “gioco di fuoco” finale degli ultimi giorni di campagna.

Tutti i politicanti italiani sbraitano dinanzi i microfoni, dopo averle imparate a memoria, le solite insulse tiritere scritte dai responsabili dei relativi partiti.

Come sempre offendono il popolo italiano definendo “populista” (per loro in senso dispregiativo) la sacrosanta sensazione popolare che vede L’UNIONE MONETARIA EUROPEA COME UNA TRUFFA COLOSSALE.
Al riguardo spesso abbiamo già esposto su questo blog il nostro pensiero analogamente “populista”, per fare due esempi con l’articolo “Euro, la valuta non voluta” del 28/10/2013 e con il recente “Fuori dalle fauci del mostro” del 2/4/2014.

Abbiamo ricordato in quei post che lo stesso Draghi (BCE) si è laureato con una tesi che descriveva proprio l’assurdità della scelta dell’euro, e che Craxi, in tempi non sospetti, aveva più volte dichiarato che una valuta unica, fra nazioni tanto diverse e competitive fra loro, sarebbe stata la rovina dell’Italia. Abbiamo anche parlato “dell’inizio della fine” che coincide con la privatizzazione delle banche, voluta con “forza da forze occulte” esterne e interne al nostro paese che hanno portato al dominio economico mondiale della Goldman Sach e, nella nostra nazione, delle lobby che spadroneggiano sulla nostra disastrata economia.

Come abbiamo più volte ripetuto l’euro è stato, fin dal primo istante della sua nascita, la nostra pietra tombale, piazzata sopra le nostre teste da paesi come la germania, che vogliono il predominio sull’intero continente affossando gli altri stati “concorrenti”, dalla BCE che da i soldi col contagocce, dalle banche, colluse col sistema e ultimamente dal FMI con i suoi giudizi provocatori e prevaricatori, i suoi moniti, i suoi diktat.

Sappiamo che ormai non è più possibile uscire da questo inferno economico con un semplice referendum, non previsto dalla vigente normativa per questa scelta che è stata a suo tempo “imposta” al popolo italiano da vecchi personaggi come prodi e amato, e ulteriormente “inchiavardata”, in seguito, dall’intera classe politica dominante che ne ha garantito il mantenimento negli anni (vedi napolitano). Unico modo per contrastare lo scempio della nostra economia (e del nostro mercato interno) potrebbe essere quello di andare a votare per uno dei partiti o dei movimenti che si sono apertamente schierati contro l’unione valutaria europea e pertanto contro la conservazione dell’attuale moneta comunitaria (euro).

Vi citiamo di seguito questi riferimenti politici che i media, istituzionalmente casinisti in proposito, certamente non vi indicheranno mai con questa chiarezza:

–          Movimento 5 Stelle

–          Fratelli d’Italia

–          Lega Nord

–          Italia dei Valori

Tutti gli altri partiti si mostrano solo disponibili a “battere i pugni” a Bruxelles per cercare di cambiare lo “status quo” nel tentativo di ridurre il livello di austerity e di rigore finanziario, ma sempre che eletti, sempre che siano effettivamente disposti a mantenere le promesse della campagna elettorale, e sempre che gli altri parlamentari europei concedano loro margini di manovra sufficienti a cambiare le cose.

Solo una scelta politica forte e unilaterale potrebbe invece farci uscire dal tunnel in cui ci siamo cacciati negli anni ’90 per non avere avuto le idee chiare su quello che avremmo affrontato nei decenni successivi.

Per concludere vorrei riproporre di seguito un commento di “Striscia la Protesta” postato sulla nostra pagina di Facebook in risposta all’osservazione di una nostra lettrice:

Striscia la Protesta Purtroppo le persone che hanno assimilato e accettato la verità occulta che c’è dietro l’unione monetaria sono ancora poche, ecco perché continuiamo a ripetere fino alla noia questi concetti. Il sistema che ci sta imponendo queste sofferenze si fa forte proprio della disinformazione mediatica e politica che raffigura la fuoriuscita dell’Italia dalla zona “euro” come un “baratro” impossibile da scalare, come se quello in cui siamo stati scagliati fosse meno profondo!

Il referendum è certamente una possibile via di uscita, ma l’opinione pubblica ancora non è sufficientemente preparata e informata per affrontarlo con la giusta coscienza.

Inoltre la raccolta di firme sarebbe certamente boicottata dal governo e dalle forze occulte che sono interessate ovviamente a mantenere l’attuale stato delle cose, e pare che per legge un referendum di questo tipo non sia neanche proponibile.

Quindi la scelta di un passo indietro dovrebbe essere avviata da un partito politico di grande influenza sulla popolazione italiana o da una grande forza aggregante (sindacati, associazioni ecc. ecc.). In questo momento gli unici movimenti che potrebbero intraprendere questa campagna sembrerebbero essere il Movimento 5 Stelle, la nuova Italia dei Valori, e Fratelli d’Italia.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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