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Veri imbecilli vs Falsi fannulloni

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Ieri ho letto un post su Facebook che stavo per condividere sulla mia pagina. Si parlava di un tizio (che non nominerò per i motivi che spiegherò più avanti) che continua a ripetere la solita ottusa e stantia tiritera contro i giovani italiani che “non vogliono lavorare” facendosi scudo della sua “esperienza da imprenditore” (immagino con quali “ottimi” rapporti intrattenuti con i suoi dipendenti).

Prima di cliccare sul tasto “condividi” ho fatto però una riflessione che mi ha fatto cambiare idea:
questo concetto tanto assurdo quanto sconsiderato, che vorrebbe gravare la causa della disoccupazione galoppante in Italia sulle spalle dei “giovani fannulloni” e magari anche “bamboccioni” è stato proposto all’attenzione, nel recente passato, da tre o quattro personaggi che hanno ampiamente dimostrato al mondo intero la loro ridottissima capacità mentale (d’altra parte non sarebbero arrivati a quei livelli se non fossero stati sufficientemente ebeti per essere manovrati e quindi completamente “disponibili” per chi detiene realmente il potere politico nel nostro paese). Non ho neanche lontanamente la voglia di nominarli ancora una volta proprio perché non meritano di essere considerati seppure per essere esposti al ludibrio del Popolo Italiano.

Purtroppo un fenomeno ancora in espansione, derivato dalla “sindrome di protagonismo”, che è la più pericolosa malattia del terzo millennio, spinge altri “decerebrati” a scimmiottare certi atteggiamenti, magari anche impopolari, che concedono tuttavia grande visibilità mediatica.

Per me questo “coso” che vorrebbe far suo il concetto dei “disoccupati fannulloni”, rientra in questa categoria di individui malati, quindi perché parlarne concedendogli quell’insulso beneficio che va cercando tanto disperatamente, anche a costo di essere oltraggiato dal giudizio popolare? Lasciamolo friggere nella sua demenza e quando è croccante al punto giusto impiattiamolo e serviamolo al tavolo del più terribile dei commensali: l’oblio.

Ma un pensiero che non posso tralasciare o dimenticare, pur rischiando di soffrire perché riguarda il futuro dei miei e dei vostri figli, è la gravità dell’attuale situazione del “sistema lavoro” in Italia.
Al riguardo è stato pubblicato su YouTube, proprio in questo mese di settembre, un interessante cortometraggio dal titolo “Il Neolaureato”.
Per visionarlo cliccate qui. È ironico, divertente e, soprattutto, mette il dito nelle piaghe “disoccupazione” e “sfruttamento”…… questo lo condivido proprio!

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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