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I pastrocchi della globalizzazione

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E’ solo un’osservazione politico-economico-sportiva, ma che rende l’idea delle assurdità cui si va incontro quando si pretende di fare del nostro pianeta un “mercato unico”, pur in presenza di spinte nazionalistiche, di crolli di regimi, di instabilità politiche, di guerre “civili” e, comunque, di una continua precarietà di equilibri nelle amministrazioni dei singoli stati. 

 

Un nostro lettore, che vuole restare anonimo e che pertanto si fa chiamare “Conte Ugolino”, ci ha segnalato una “anomalia”: avete notato un marchio, diciamo strano, fra gli sponsor della Champions League di calcio?

 

Guardate la foto in alto, il primo dei logo è quello della “GAZPROM”, una società che fornisce gas naturale all’intera Europa (Finlandia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria, Germania, Francia, Italia, Moldavia, Macedonia, Repubblica Ceca ecc. ecc.), e che dunque è anche sponsor della Champions League, finanziando questa importante competizione sportiva europea.

 

Ebbene la Gazprom è la più grande compagnia russa che vende il proprio prodotto anche agli Usa e all’Iran e all’Arabia Saudita.

 

L’assurdità sta nel fatto che, da un lato, l’europa compra gas dalla Russia e incassa i soldi russi per una manifestazione sportiva di propria pertinenza e alla quale partecipano anche squadre russe, dall’altra, per “incorporarsi” l’Ucraina (i cui cittadini non sanno di passare “dalla padella alla brace” facendo la fine della Grecia e dell’Italia), sanziona e boicotta la Russia e prende le distanze da Putin…. proprio l’apologia della coerenza.

Autore dell'articolo: admin

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