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In Sicilia acqua abbondante ma non nei rubinetti

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Nell’ultima settimana di ottobre di quest’anno in Sicilia ha piovuto tantissimo. Una perturbazione meteorologica proveniente dal nord europa, quasi fosse l’ennesima maledetta batosta della comunità europea contro il sud d’Italia, ha riversato un vero e proprio diluvio di pioggia sull’Isola.

Ma tutto sommato non si tratta di una novità, per quanto rare queste “bombe d’acqua” sulla Sicilia ogni tanto arrivano e ormai ci si è abituati anche a subirle.

Ma in questa settimana c’è stata una strana concomitanza: da diverse parti dell’Isola sono arrivate segnalazioni sia pubbliche (comunicazioni sulla stampa e i media) che private (nostri lettori) di interruzioni dei servizi idrici cittadini.
I rubinetti di diverse Provincie sono rimasti a secco proprio mentre, negli stessi luoghi, le strade si allagavano di acqua piovana, proprio come un naufrago in mare che muore di sete.

È accaduto a Palermo, a Niscemi, a Messina (ma anche nelle settimane precedenti) ecc. ecc.

Riportiamo di seguito due lettere che ci sono arrivate proprio in questi giorni:

“Vergogna!! Quante volte ci sentiamo dire “domani la scuola è chiusa perché non c’è acqua”? quante volte non mandiamo i bambini a scuola perché non abbiamo acqua per poter lavare i vestiti o fare una doccia? Quante volte laviamo i piatti sporchi dentro una bacinella con l’acqua delle bottiglie? E le montagne di panni sporchi che dobbiamo lavare tutti in una notte altrimenti rimarranno sporchi per altri 15 giorni? Di quale paese stiamo parlando? Di uno di quei paesi poveri che si vedono in TV? No parlo di Niscemi.” – Loide Luca Gueli

“Messina è nel degrado:
– strade sporche
– cassonetti pieni di spazzatura che fanno una puzza tremenda che arriva fino dentro casa

– mancanza di acqua da diverse settimane
– non tralasciando che quando piove dalle fognature ormai intasate, fuoriescono detriti organici che allagano le vie dell’intera città.
Ma dove viviamo? Nemmeno nel terzo mondo vi sono situazioni di questo genere!
Messina sei solo una vergogna! Ma ancor più vergognose sono le persone che la rappresentano! A loro farei pagare le nostre bollette!
Aiutateci a diffondere la voce non solo per la mancanza d’acqua ma per tutto quello che si nasconde dietro.” – Angela Pietropaolo

Non prendiamo in considerazione oggi le tante problematiche inerenti la gestione dei rifiuti solidi urbani che hanno già fatto oggetto di tanti nostri articoli precedenti (soprattutto per il deficitario rapporto fra lo scadente servizio di ritiro e il costo inverosimile che i vari comuni fanno pagare ai cittadini).
Ma parlando di acqua e acquedotti cittadini non possiamo non rilevare che, se in certi casi si può parlare di incidente (a Messina è stata una frana che ha distrutto la più importante tubatura cittadina), la concomitanza di altre interruzioni “in contemporanea” ci sembra alquanto curiosa, specialmente in un periodo in cui non si può certo parlare di invasi a secco, viste le abbondanti piogge di questa settimana.
Qualcosa “dietro” sembra proprio “puzzare”, e quando l’acqua puzza vuol dire che è “marcia”.
Da troppo tempo qualcuno sulla distribuzione dell’acqua “ci marcia”, almeno in Sicilia. I tentativi di privatizzarla sono stati tanti e tanti continueranno ad essere, perché quel “qualcuno” vuole a tutti i costi mangiarci (anzi berci) sopra, specialmente se questi “costi” sono tutti a carico dei cittadini.
Molti sindaci resistono con l’appoggio popolare, qualcuno però vacilla; è possibile che questi contemporanei disservizi, in una regione che tenta di resistere strenuamente (e civilmente) a queste indegne privatizzazioni, siano finalizzati a dimostrare alle cittadinanze interessate che i privati sono più capaci delle strutture pubbliche a gestire le acque?

Autore dell'articolo: admin

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