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L’Annunziata confusione

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Come era prevedibile si sta facendo molta confusione sulla famosa polizza vita che potrebbe creare problemi al Sindaco di Roma.
Non vogliamo assolutamente difendere la Raggi, piuttosto documentare chi ci legge su un caso che è completamente diverso da altri erroneamente, e forse strumentalmente, messi a paragone (Scagliola, Fini ecc.), perché il dovere dell’informazione è proprio quello di evitare di far cadere i lettori in deduzioni sbagliate.

Negli anni’90 venne varata una legge che vietava i versamenti sui conti correnti ai non intestatari dei conti stessi, questa norma fu imposta alle banche quando venne fuori che un malavitoso, per incastrare un politico, gli versava periodicamente piccoli importi sul conto corrente per poi poterlo accusare di corruzione.

Non sappiamo certo se la Raggi fosse o no al corrente dell’esistenza di quella polizza, ma lo “strumento da incastro” è analogo a quello a suo tempo adottato dal malavitoso, e probabilmente utilizzato allo stesso scopo, solo che non potendo più agire sui conti bancari (bloccati ai terzi) l’alternativa oggi possibile è proprio la sottoscrizione di una polizza assicurativa in favore (beneficiario) della persona da tenere sotto scacco che può benissimo restare all’oscuro se il contraente (quello che firma e paga i premi) non mette al corrente il beneficiario.

Ecco un buon articolo di Repubblica.it ( cliccare qui per leggerlo) che, nonostante non sia certo simpatizzante col M5S, spiega in ogni dettaglio come funzionano le polizze vita, la parte più importante in questo caso è quella relativa ai tre “soggetti coinvolti” (contraente, assicurato e beneficiario). Leggendo con attenzione si comprende il funzionamento di queste polizze che possono anche servire (in caso di “vita”) da veri e propri investimenti per il contraente, ivi comprese le previste agevolazioni fiscali; alla naturale scadenza della polizza infatti, o nel caso di estinzione anticipata della stessa (sempre dopo un periodo di mantenimento obbligatorio di almeno 3 anni), le relative cifre vengono rimborsate ai CONTRAENTI con gli interessi nel frattempo maturati. I BENEFICIARI non percepiscono nulla se non in caso di premorienza (morte prima della scadenza naturale) degli ASSICURATI o in presenza di specifiche clausole contrattuali (che non è dato sapere se esistano) nel momento di una estinzione prima della scadenza. Ci sono poi i casi di coincidenza delle varie figure, quando l’assicurato è anche il beneficiario o il contraente assicura se stesso. Insomma la tematica è piuttosto complessa, non è così facile da valutare senza conoscerne a fondo i dettagli.

Evidentemente sia noi che Repubblica.it , non siamo riusciti a far comprendere a sufficienza il funzionamento di queste polizze, e sul web si continua a cadere stupidamente nell’errore, probabilmente in preda all’antipatia, se non alla rabbia, che una buona parte degli italiani manifesta apertamente per il movimento di Grillo, confondendo così il caso di scagliola, che abitava dentro un immobile dicendo di sconoscere di esserne il proprietario (cosa praticamente impossibile) con il caso della Raggi che potrebbe benissimo (il condizionale comunque è d’obbligo) non essere a conoscenza di risultare beneficiaria di una polizza vita contratta da una terza persona; anche se può apparire strano che qualcuno possa optare di far beneficiare, in caso della propria morte, una persona che non sia parente o familiare diretto o, per beneficenza, uno specifico ente caritatevole, la cosa è comunque possibile.

Nel turbinio di confusione, malafede, sdegno per la classe politica, retorica di massa, e voglia di scoop, anche organi di stampa seri come “L’Huffington Post, peraltro diretto da un’importante professionista come Lucia Annunziata, complicano le idee agli italiani mettendo sullo stesso piano i casi scagliola e fini. Questo video è sufficientemente emblematico al riguardo:

Vogliamo fare un po’ di chiarezza, magari anche mantenendo i dubbi sulla effettiva “coscienza pulita” del Sindaco, o dobbiamo a tutti i costi “sporcare la conoscenza” delle cose pur di colpire un avversario politico sguazzando così nel qualunquismo? E nella seconda ipotesi, perché nessuno accenna neanche lontanamente al “populismo” diffuso da chi mette a paragone scagliola con la raggi? (certo! lo si mette al bando solo quando serve al sistema di potere). L’ignoranza è da comunque da condannare, soprattutto quando è strumentale a certa politica d’assalto.

 

Autore dell'articolo: admin

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