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Come si farebbe senza Fazio in tv

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Circa sei mesi fa un articolo di “Repubblica.it” denunciava l’inutile spreco di denaro pubblico effettuato dalla rai nel rinnovare “l’ingaggio” di fabio fazio che “minacciava” di andarsene a “La7“.

Maggioni, nell’occasione, aveva detto che la rai è stata “costretta” a sottoscrivere il nuovo contratto faraonico a questo “tizio-fazio” perché non avrebbe sopportato il “TRAUMA” della sua assenza nei palinsesti della televisione pubblica.
Come dire se vendo Dybala nessuno seguirà più le sorti della Juventus e i suoi tifosi potrebbero decidere di supportare la squadra del Torino.
Così, anche ne 2018, dovremo sopportare, A NOSTRE SPESE, la faccia di bronzo di “tizio-fazio“, e della sua insulsa coda “sempronia-littizzetto“, sugli schermi della televisione pubblica solo perché (ma questa è soltanto la versione ufficiale) la povera rai “non avrebbe retto” alla loro assenza.
Sappiamo tutti che in Italia la presenza sugli alti scranni del potere, e la tv purtroppo rappresenta una delle tante sfaccettature del potere insieme alla politica, la magistratura e la pubblica amministrazione, è dovuta SOLTANTO alle pressioni, alle minacce, ai ricatti e agli infami accordi sotterranei che continuano ad avvenire sottobanco per garantire certi equilibri e certi ruoli di comando.
Il potere è una torta che deve essere suddivisa in parti proporzionali ai livelli d’influenza dei vari “commensali” (massoneria, politica, amicizie importanti, malavita, lobby economiche ecc. ecc. ecc.) … la qualità, le capacità, il gradimento del pubblico, i meriti professionali e gli stessi costi finanziari diventano invece puri optional da mettere in secondo piano.
Noi del Popolo però possiamo dare un segnale molto importante contro tutto questo; il potere del Popolo esiste ancora e, in questa circostanza, basterebbe boicottare le trasmissioni dove si riscontra la presenza della strapagatissima coppia “tizio-sempronia”. Basterebbe guardare La7 quando sulla rai le telecamere inquadrano il bradipo-fazio e la schizzata-littizzetto, o andare a fare una bella doccia calda, spegnendo totalmente la tv, quando la televisione pubblica vorrebbe propinarci “che tempo che fa”, dopo tutto il vento e la pioggia che già ci siamo dovuti sorbire nella misera realtà che viviamo ogni giorno fuori dai luccicanti e ricchissimi schermi televisivi nazionali.
 
Cliccate qui se volete leggere l’articolo di Repubblica.it  su questo tema citato in premessa.

Autore dell'articolo: admin

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