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La cultura della Ciociaria sempre più bistrattata

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Vi proponiamo un’altra nota di protesta in favore della Ciociaria inoltrata da Michele Santulli proprio in occasione della prossima tornata elettorale del 4 marzo 2018.

 

“Abbiamo più volte avuto il piacere di informare i lettori su qualche opera d’arte concernente la Ciociaria  – quadri  sul costume ciociaro o opere di artisti ciociari –  apparsa sul mercato antiquario e abbiamo anche informato quando qualcuna di queste opere è tornata  in patria.

Abbiamo altresì ricordato la totale assenza di musei e di pinacoteche in tutta la Ciociaria frusinate ancora oggi, prova evidente che nelle alte sfere siffatte istituzioni nulla contano e a nulla servono.

Di conseguenza, per esempio, si immagini che cosa potrebbe succedere nel caso, ammettiamolo: eccezionale, che qualche collezionista o  amatore volesse donare un’opera d’arte alla comunità per condividerne il godimento:  a chi la darebbe e dove collocarla, in tutta sicurezza?

E’ una macchia enorme quella che affligge la Ciociaria in particolare la provincia di FR: è il solo capoluogo italiano  dove nemmeno a livello interlocutorio si parla di una galleria o museo o pinacoteca, possibilmente veri.

I paragoni sono sempre sgradevoli  ma al di là delle Alpi è normale in ogni cittadina, anche di tremila abitanti, rinvenirvi almeno un museo civico che raccolga e tramandi la storia e le vicende della città. Qui in provincia di FR, e perciò non solo nel capoluogo, zero completo! E stiamo parlando di museo civico:  figurarsi di un museo o di una pinacoteca, vale a dire contenitori prestigiosi di opere d’arte. Gli uomini politici dai quali ci si aspetterebbe interesse e sensibilità nei confronti della comunità, meglio non svegliarli.

Ora siamo in clima elettorale quindi il momento propizio ed opportuno per le promesse gli impegni e i giuramenti: eppure neanche  in tale felice frangente i nostri fortunati  uomini politici conoscono i termini di arte, di museo, di pinacoteca, di galleria ed analoghi: si direbbe che abbiano paura o vergogna a pronunciare queste parole! Le parole di Pasolini si direbbero più che mai veritiere: “L’odio per la cultura è della sottocultura!” Ma non ci vogliamo credere.

E’ certo che il cavallo di  battaglia è sempre: il cemento armato, capannoni e industrializzazione, asfalto e strade, si riparla di tanti progetti e programmi tutti finalizzati alla degrado dell’ambiente e del paesaggio e a togliere agli italiani ancora un po’ del suolo rimasto.

Eppure gli uomini politici sono  i soli che possono conferire tono e forma e sostanza alla comunità, cioè essere portatori e portatrici di cultura e di progresso, cioè di libertà e di civiltà. Colgano dunque questa occasione per proporre o almeno promettere una  pinacoteca,  nel capoluogo possibilmente, magari la pinacoteca del costume ciociaro cioè delle opere d’arte dipinte dagli artisti europei tra la fine del 1700 e le prime decadi del 1900, che illustrano  con enorme successo l’umanità ciociara dell’epoca a Roma e per le vie del mondo a Parigi, Londra, Berlino, Monaco … la vestitura dei ciociari di quei secoli, cioè il costume ciociaro,  è stato ed è quello più illustrato e più documentato tra tutti i costumi tradizionali europei, il più conosciuto, il più amato  tanto che è quasi impossibile entrare in una pinacoteca  del pianeta e non trovarvi appeso un quadro col costume ciociaro.

E perfino i massimi artisti lo hanno illustrato: Manet, Degas, Corot, Cézanne, Van Gogh, Picasso … Nessun soggetto pittorico può vantare queste firme. Eppure nelle istituzioni, specie frusinati, di tali opere non se ne vede nemmeno una.

Ecco dunque per qualche uomo politico più attento, e anche coraggioso, un momento favorevole per almeno promettere e impegnarsi e dunque parlare, della pinacoteca del costume ciociaro, se non ne ha  vergogna o paura!

A Parigi  dove di musei, e che musei e pinacoteche!, ve ne sono a ventine e cinquantine, solamente in questi ultimi due-tre anni ne sono stati aperti o sono in via di apertura, almeno altri tre, enormi, ricchissimi. E qui in Ciociaria frusinate si ignora, ancora oggi, perfino la parola: pinacoteca.”

Michele Santulli

 

Autore dell'articolo: admin

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