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Quando venne uccisa la verità

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La Corte di Appello di Palermo ha respinto gli appelli inoltrati dai Ministeri della Difesa e dei Trasporti contro la sentenza del gennaio 2016 del Tribunale Civile di Palermo che li aveva condannati al risarcimento plurimilionario di alcune delle famiglie delle vittime della strage di Ustica.

Dopo quasi quarant’anni e decine di depistaggi per proteggere i veri autori della strage del DC9 dell’Itavia, abbattuto nei pressi di Ustica nel 1980, ancora si fanno processi, si esaminano appelli e ci si chiede di chi sia stata la responsabilità.

Ancora oggi si continuano a formulare ipotesi improbabili e fantasiose (come quella della bomba interna, totalmente inverosimile per il verso della deformazione delle lamiere riscontrato sul relitto), ma sappiamo tutti che, pur trattandosi di una verità mai ufficializzata che le istituzioni hanno voluto sempre tenere nascosta ai fini della sicurezza nazionale, il missile che ha colpito l’aereo di linea italiano è partito da un caccia inviato per uccidere Gheddafi, che quella maledetta sera stava transitando proprio nella zona.

Un errore quindi, ma di una gravità eccezionale perché generato da un assurdo ordine militare ad altissimo rischio emanato in un’area deputata essenzialmente al traffico civile.

Successivamente, per nascondere la nazionalità di quel caccia, si sono accavallati nel tempo molti depistaggi, il “segreto di stato“, a suo tempo sancito per stroncare le reazioni dell’opinione pubblica italiana, e alcune morti sospette di testimoni dell’evento, fra le quali anche quelle di due piloti testimoni oculari di quella notte che, guarda caso, perirono nello stesso scontro di due caccia della Pattuglia Acrobatica Italiana a Ramstein otto anni dopo.

Tuttavia è sempre stato un “segreto di Pulcinella“: sappiamo tutti chi era il nemico principale di Gheddafi in Europa e sappiamo tutti che il dittatore libico voleva liberarsi del “franco CFA“, la valuta “strascico” del vecchio “franco delle colonie francesi d’Africa“.

Oggi l’appello civile condanna i ministeri (italiani ovviamente) a risarcire i familiari delle vittime (tutte italiane), ma i veri “mandanti” dello scempio di 81 persone, che certamente non sono italiani, resteranno per sempre impuniti e nascosti dietro la vile coltre di menzogne e infami sotterfugi (e forse anche omicidi) che li ha protetti fino a oggi … e poi quelli che fanno “vomitare” sono gli Italiani!

 


in alto: Velato OrizzonteLa calma piatta di un forzato oblio copre il ricordo della tragica tempesta – acrilico 50 x 60 in memoria della tragedia di Ustica – di Sergio Figuccia – anno 2002

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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