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Quando l’incentivo diventa corruzione

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In Italia c’è un’altra piaga nascosta: l’INCENTIVO ECONOMICO.

Di per sé l’incentivo non nasce come esca per spingere i lavoratori a compiere le nefandezze che caratterizzano oggi la disgraziata società nel nostro Paese. Prima si chiamava spesso “premio di rendimento“, proprio per spiegare la motivazione del dono da parte del datore di lavoro (che in molti casi è proprio lo Stato) in funzione dei meriti manifestati nell’anno solare dai propri impiegati.

Ma questi erano meriti legati strettamente al corretto svolgimento del proprio dovere operativo, oggi però molti “datori di lavoro” (e come detto prima spesso proprio lo Stato), più che fare un dono economico ai propri migliori dipendenti, preferiscono sguinzagliarli, come fossero belve affamate, contro utenti, clienti o l’intera popolazione, con l’obiettivo del raggiungimento di un premio in denaro legato però ad azioni “fuori dalle righe” sottoscritte col contratto di lavoro. Sono assalti scorretti, immorali, disonesti, perfidi e quasi sempre perfino illegali cui certi dipendenti e funzionari si prestano pur di ragranellare denaro fuori dalla solita busta paga. E’ dunque il trionfo della corruzione, un malcostume infame che accomuna datori di lavoro degenerati a impiegati vendutisi al malaffare.

Ricordate gli incentivi ai funzionari dell’agenzia delle entrate per le plusvalenze inventate sulle vendite immobiliari, denunciati di recente dal programma televisivo “Striscia la Notizia“?

Gli incentivi ai vigili urbani per incrementare le multe e gli incassi per i comuni?

Gli incentivi ai bancari per vendere i titoli tossici ai clienti? (i casi “bond argentini”, Parmalat, Lehman Brothers ecc. ecc.)

Nell’ottica assurda “delle sfide e delle scommesse per il nostro futuro“, quelle che Mattarella continua a citare nei suoi discorsi senza rendersi conto di quanto male stia facendo quest’assurda competitività globale, ora si aggiunge anche un recente episodio, perlatro già abbastanza noto da molti anni: molti pediatri sono stati arrestati perché spingevano all’uso del latte in polvere per ricevere i premi da parte delle multinazionali farmaceutiche. (cliccate qui  per leggere il relativo articolo di cronaca).

Sembra che non si salvi nessun settore di lavoro; in ogni comparto spuntano come i funghi manager senza scrupoli e cacciatori di taglie … peggio del Far west.

Quando l’incentivo trasforma chi lo riceve in un vampiro pronto a delinquere o a compiere azioni immorali contro il prossimo, si dovrebbe parlare direttamente di CORRUZIONE.

Occorre trovare formule nuove per premiare chi lavora bene, costringendo però TUTTI I DATORI DI LAVORO a scartare da questo genere di gratificazioni coloro che per ottenerle compiono abusi, illeciti e vessazioni nei confronti della gente che ne deve subire i soprusi.

Autore dell'articolo: admin

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