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Il 2012, l’anno dei Maya

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Un anno di sofferenza, un anno di bombardamento sulle classi sociali meno abbienti (i ricchi non si toccano mai!), un anno di sostegno, da parte di quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale, pur di dimostrare alla demoniaca EU che i “politici  italici” possono spremere, strangolare, castrare e immolare liberamente i propri connazionali per ingraziarsi il nuovo dio “spread”.

Monti così ha potuto operare per oltre dodici mesi sulle sue vittime sacrificali senza alcun impedimento.  A colpi di “fiducia”, utilizzata come fosse una mannaia, e con l’ausilio di  qualche “sado-tecnico” consenziente, ha portato sull’altare della sanguinaria comunità europea pezzi interi dell’economia italiana, letteralmente distrutta da provvedimenti recessivi da lui opportunamente contraddistinti come “equi” e “rigorosi”.

E i partiti tradizionali lo hanno lasciato fare; d’altra parte il “grande maestro”( .∙. ), il “professore” era lui, e solo lui poteva prendere il fuoco con le mani, conquistare il favore della “sacerdotessaMerkel e il consenso del demone infernale che controlla l’economia del mondo, facendosi odiare da un intero popolo ma ammantandosi da salvatore della Patria.

Così lo hanno lasciato fare per un anno intero, proprio l’anno dei Maya, il fatidico 2012, l’anno del martirio.  E proprio come ai tempi precolombiani dei Maya, il popolo italiano è salito sull’altare ed è stato torturato per il “grande sacrificio”.

Chi ha permesso tutto questo è rimasto però nell’ombra, concedendo in silenzio il proprio sostegno per il martirio con il solo scopo di trasmettere una serie di messaggi subliminali come:

  • –         dopo di me il diluvio
  • –         dalla padella alla brace
  • –         così imparate a sfottermi
  • –         io sono il migliore
  • –         con me invece siete stati bene
  • –         si stava meglio quando si stava peggio

ecc.  ecc.

Ma quando il puparo occulto ha deciso di levare a Monti il suo altare sacrificale?

Proprio quando gli italiani hanno quantificato il versamento a saldo dell’IMU (prendendo così piena coscienza della mazzata subita), quando si è cominciato a parlare di nuova legge elettorale, quando si sarebbe dovuto procedere all’applicazione delle modifiche legislative sulle Province, quando si stavano mettendo i presupposti per dimezzare il numero dei parlamentari, quando iniziava a diffondersi l’idea di una patrimoniale “reale” da applicarsi sui maggiori capitali italiani.

Tutta roba che il “gran sacerdote” doveva portare molto tempo PRIMA sull’altare, invece di dare priorità alle mutilazioni sulle pensioni, sulla sanità, sui licenziamenti e così via stronzando.

Oggi ci ritroviamo, dopo il sacrificio umano, a temere nuovamente il dio “spread”, a scorgere all’orizzonte il vecchio “celebrante” con nuovi orrendi chierichetti e “giullari di corte”, ad andare a votare col “porcellum”…insomma cosa è cambiato?

Insomma l’attuale premier uscente ha fatto il “gioco” del suo predecessore, mantenendo in sostanza la situazione precedente ma predisponendo il tappeto rosso per il sequel del primo film …per “il ritorno”.

Tanto per intenderci sulla “figura” di Mario Monti è il caso di far intervenire la saggezza popolare citando un vecchio detto siciliano: “Cu è chiù fissa, Carnalivaru o cu ci va appressu? (Chi è più stupido, Carnevale o chi gli va dietro?).

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

1 commento su “Il 2012, l’anno dei Maya

    Rino P.

    (11/12/2012 - 12:18)

    Credo che siano stupidi entrambi, sia “Carnalivaru” che “cu ci va appressu”.

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