Ne abbiamo parlato più volte nel nostro blog: la lingua italiana sta “scomparendo“; l’Accademia della Crusca, la più prestigiosa istituzione linguistica in Italia, l’ha detto e scritto a chiare lettere.
Noi abbiamo pubblicato diversi articoli in proposito, a partire da “Il vizio inglese” (ecco il relativo link: http://www.striscialaprotesta.it/2010/01/25/il-vizio-inglese/) di tenore alquanto satirico, che abbiamo postato il 25 gennaio del 2010 e che vi riproponiamo qui di seguito, a distanza di 5 anni, perché in pratica non è cambiato nulla: negli uffici si continuano ad utilizzare stupidamente termini inglesi anche in presenza di corrispettivi nella lingua nostrana, e persino il governo, ancor più ottusamente, ci mette la sua chiamando le sue nuove leggi e i propri interventi sulle normative già esistenti solo con nomenclatura anglosassone, nonostante il ruolo istituzionale che ricopre nel nostro Paese, (jobs act, spending review, freedom of information act, welfare, fiscal compact ecc. ecc.).
L’utilizzo continuo, reiterato, fine a se stesso e immotivato, se non per vantare la conoscenza della lingua inglese che tuttavia ormai parlano pure gli animali domestici, sta portando velocemente verso la perdita pressoché totale dell’uso del nostro tradizionale linguaggio, che costituisce il maggiore patrimonio culturale della nostra Nazione.
Dovrebbero essere i primi i nostri politici, purtroppo però universalmente noti per boria e presunzione, a cogliere al volo il grido di allarme dell’Accademia della Crusca, e invece ……
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“Il vizio inglese”
Nel 5° girone dell’ipotetico “inferno” dei bancari (n.d.a.= quelli che adottano maggiormente i termini inglesi nel loro lavoro) si trovano gli “ANGLIZZATI”. Sono le anime che cercano disperatamente di far parlare in inglese tutti i colleghi che gravitano nella loro orbita. Hanno studiato su testi imbottiti di terminologia britannica e hanno subito dai docenti un vero e proprio lavaggio del cervello con shampoo anti-italico.
Per questo, consciamente o inconsciamente non si sa, intercalano ogni tre parole in idioma locale una parolina “d’oltre-Manica” , forse anche per non apparire loro stessi “mezze-maniche” come ritengono siano tutti gli altri lavoratori “interamente-italiani”.
Non sono quindi peccatori della peggiore specie, perché il loro ibrido idioma non è frutto di una libera scelta, ma bensì il prodotto di un condizionamento; l’effetto sul loro sensibile cervello dell’influsso malefico dei libri di testo sui quali hanno studiato, nonchè della moda accademica degli ultimi anni che “impone” a chi vuol essere un “rampante” questa stupida, quanto inutile, ostentazione di cultura linguistica.
Assistere ad un discorso degli “anglizzati” è un vero e proprio festival dello “slang” inglese (come vedete anche chi vi scrive può adoperare facilmente le magiche parolette straniere).
I poveri peccatori di questo girone dell’Inferno non riescono a camminare “passo dopo passo” senza fare uno “step by step” , a telefonare ad un centralino telefonico senza rivolgersi ad un “call center”, ad incontrarsi con altri colleghi senza fare un “meeting” ; per loro assistere un cliente è solo un “costumer care” (anche se per molti colleghi che hanno letto quest’ultimo termine si tratta esclusivamente di un effetto dovuto alla richiesta eccessiva di abbigliamento “firmato” che ha fatto diventare “cari anche i costumi”).
La lingua degli “anglizzati” è diventata ormai un vero ricettacolo per termini britannici, forse neanche più adoperati nella madre patria che li ha generati; quindi segnalano come “coffe-break” la loro pausa-caffè, si dichiarano ufficialmente “project manager “ quando sono a capo di un programma, o presentano un “business-planning” invece di un più italico (e pertanto meno snob) “piano di lavoro”.
La punizione per loro è quella di doversi esprimere obbligatoriamente solo in una lingua antica e pressoché sconosciuta: l’ assiro-babilonese o, a scelta, il turco-ottomano. Potranno quindi rivolgersi ai loro diavoli-custodi infernali, per un qualsiasi bisogno, solo in questi idiomi; per esempio per chiedere il permesso di andare al cesso dovranno dire:
…e saranno quindi mandati a cacare con un semplice: