Abbiamo rilevato che molti servizi televisivi nazionali denunciano la presenza del glifosato nella pasta che viene regolarmente venduta nei supermercati di tutta l’Italia.
Va bene che i valori rilevati dalle analisi sono risultati entro gli attuali limite di legge, ma la presenza nei prodotti alimentari del glifosato pare, alla luce di recenti studi scientifici, sia comunque un forte rischio per la nostra salute.
Il glifosato è un erbicida immesso sul mercato soprattutto dalla celebre azienda “velenifera” Monsanto che da decenni avvelena indisturbata, e in tutti i modi possibili, l’intero Pianeta.
Questo erbicida è il più venduto nel mondo e ha contribuito a questo enorme business per la Monsanto il suo utilizzo nella produzione dei famosi OGM.
Dal 2001 il glifosato è di “libera produzione” essendo scaduto il brevetto della Monsanto.
Al 2015, la produzione di OGM nel mondo è pressoché coperta da 4 tipi di coltura: soia (50%), grano (30%), cotone (14%), canola (5%).
Quindi il grano che importiamo dall’estero (anche per i noti accordi internazionali di mercato), e che utilizziamo per produrre pasta in Italia, è per il 30% OGM contenente glifosato per migliorarne la produzione.
Se ne deduce che il glifosato, per quanto presente in scarsa quantità, dovrebbe stare nel grano, o nelle stesse sementi OGM, importati dall’estero (USA e Canada in particolare).
L’ennesima dimostrazione che la globalizzazione è la causa principale dei nostri mali contemporanei.
Torniamo a produrre grano nostrano come una volta e tante problematiche forse spariranno.
Vi proponiamo al riguardo due dei tanti servizi che sono stati realizzati al riguardo:
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-fb8aa070-a2e0-436b-ae1f-9b6ccaf0ed25.html