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Striscia la visura

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Stavolta la fregatura sta in un servizio on line di visure catastali e automobilistiche proposto per euro 8,90 ma che nasconde un tranello che farebbe scattare un abbonamento PERMANENTE di 39 euro mensili almeno fino al momento in cui i vari malcapitati si accorgono dell’addebito ripetuto periodicamente sulla propria carta di credito.
 
In questo servizio di Striscia la Notizia di ieri sera (25/6/2020 – cliccate qui per visionare il video) si indica, in base alle varie segnalazioni, il sito web “amministraiuto.com“, ma ne abbiamo intercettato uno identico sul dominio web “visurita.com“; stessa grafica, stesso trabocchetto, stessa sede sociale indicata in Sofia (Bulgaria). E’ comunque probabile che esistano altri siti dello stesso tipo facenti capo alla stessa “organizzazione” con indirizzi web diversi.
 
In pratica la prima visura richiesta verrebbe a costare 8,90 euro, ma se entro 3 giorni (periodo che loro chiamano “di prova” – ma cosa si intenderebbe provare in tre giorni?) non vi cancellate dal servizio, vi impolpettano un abbonamento sine die di 39 euro mensili.
 
Sembra tra l’altro che i siti abbiano specificato questa sorta di spada di Damocle a tempo solo di recente e che in precedenza la cosa veniva artatamente celata nel testo di accompagnamento.
 
Buona fede o no, sta di fatto che molta gente c’è caduta e si è accorta della fregatura solo dopo consultazione degli estratti conto delle carte di credito effettuata dopo diversi mesi dalla prima richiesta di visura.
 
Peraltro le associazioni di consumatori insistono sul fatto che un abbonamento di qualsiasi tipo non ha alcun valore legale se non correttamente sottoscritto da entrambe le parti, non basta assolutamente un click o, ancora peggio, un silenzio-assenzo, per far scattare un addebito mensile sulla propria carta di credito.
 
Un intervento dell’autority competente e forse anche della Magistratura sarebbe a questo punto più che opportuna, magari supportando le indagini con una bella sfilza di denunce da parte degli utenti che si dichiarano truffati.
 
Fa rabbia che l’intelligenza umana (sempre qualora si possa definire tale) di certi individui venga finalizzata solo a simili desolanti disonestà, ma anche il fatto che le istituzioni si attivino (sempre che lo facciano) solo in seguito alla specifica denuncia di un programma televisivo … se no “lasciano fare”.
Lo Stato invece dovrebbe garantire i cittadini già alla prima segnalazione anche informale, le truffe in rete SONO DIVENTATE TROPPE e non si può incentivare istituzionalmente l’utilizzo di internet senza difendere in alcun modo gli utenti della rete da imboscate di questo tipo. La “rete” è diventata quella del ragno.
 
 

Autore dell'articolo: admin

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