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A 90 gradi proprio come la Costa Concordia

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Dal mare alla terra, dalla Costa Concordia appoggiata al fondale marino dell’Isola del Giglio con una inclinazione di 90 gradi, a questo condominio in terra di Cina, disteso anche lui a 90 gradi rispetto alla sua normale posizione, e non certo perchè stanco di stare in piedi.

Sono due esempi di colossi in default, in senso metaforico proprio come la nazione italiana di questi inizi di millennio.

La qualità del nostro futuro è facilmente deducibile da questi due esempi di “flessibilità“.

Flessibili devono essere i contratti di lavoro dei giovani, flessibili devono essere i capitani delle supernavi da crociera nel gestire le rotte con gli “inchini”  (compreso quello dell’Isola del Giglio che è risultato il massimo fra gli inchini possibili…a 90 gradi appunto), e flessibile deve essere la mentalità dei costruttori edili per far risparmiare al massimo le proprie imprese.

Al di là di facili e ovvi commenti che vengono spontanei quando si pensa alla “enorme qualità” della produzione cinese in tutti i campi, nonchè al mercato italiano, ormai preda esclusiva proprio delle aziende “made in China” (fattore del tutto anacronistico considerando la qualità della produzione “made in Italy), credo che la gravità di quanto è accaduto a questo palazzo cinese vada ben oltre i confini territoriali e politici.

Anche in Italia infatti si sono registrati casi analoghi di mala-edilizia (vedi cemento depotenziato), ma credo che mai si è giunti a un livello di demenza di questo tipo. 

La storia gira su internet, e sempre che non sia una bufala cinese, come le mozzarelle blu che si trovano nei supermarket italiani, rasenta l’apologia della demenza.

Vi racconto con poche immagini cosa è accaduto, non bisogna certo essere laureato in ingegneria o architettura per capire che il processo mentale di questi palazzinari cinesi è roba da manicomio criminale.

La costruzione del palazzo non ha previsto alcuna realizzazione di fondamenta. I progettisti per risparmiare hanno creato decine di piccoli e lunghissimi piloncini cavi e di piccolo diametro senza alcuna armatura.

Non contenti di questo capolavoro, i costruttori decidono, dopo l’edificazione dell’intero condominio, di ricavare un garage sotterraneo scavando da un lato e mettendo la terra di risulta dall’altro. Le piogge hanno fatto il resto. Ovviamente la pressione del terrapieno generato nel retro ed inzuppato dalle acque piovane è diventata insopportabile per i piloncini cavi che reggevano la costruzione, il tutto aggravato dalla mancanza di analoga pressione sull’altro fronte, depauperato da materiale terroso e infradicito dalle piogge.

Il risultato è fantastico!!  Un bambino giocando col Lego sulla spiaggia sarebbe stato più bravo.

 

Peccato che la famosa casa “regalata” all’ex Ministro  Scagliola non appartenga a questo condominio.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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