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Piccole cannibali crescono

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Ricordate “Tarsu”,  la mostruosa femmina antropofaga che divorava le tasche degli italiani fino a due anni fa con la scusa della raccolta dei rifiuti solidi urbani?

Ebbene, come saprete certamente tutti voi contribuenti “regolari”, il mostro è stato “ucciso” dai precedenti governi, ma ovviamente è stata colpita solo la capostipite della “famiglia”, il relativo ceppo di origine non è quindi in pericolo di estinzione, come avrebbero voluto tutti gli italiani, anzi si è ampiamente riprodotta.

La Tarsu, apparteneva ad una specie di grande rilievo nella catena evolutiva naturale: i “TASSIFORMI”.

A una prima occhiata si tratta di esseri che sembrerebbero rientrare nella famiglia dei Mustelidi, ma le cui femmine, ancora più assetate di sangue dei maschi che diventano pericolosi solo oltre una certa soglia chiamata “usura”, appartengono invece alla branca delle “Tasse e Imposte” e nel corso degli ultimi anni hanno subito strane mutazioni innaturali.

Tutto quello che rientra nel concetto di denaro, bene privato o moneta contante è nutrimento essenziale per queste strane creature iperattive.

Per queste animalette italiche qualunque motivazione è buona per andare a caccia.

– C’è la crisi?…e le tasse azzannano;

– La Grecia ci rompe i Dardanelli? …e le tasse sbranano i nostri portafogli;

– I mutui si intossicano in America?…e le tasse dilaniano in Italia;

– La troika (altra immonda bestia) ci “introduce” i suoi parametri? (non vi diciamo dove)…e le tasse succhiano sangue a volontà.

Di certo il più vorace fra questi esemplari nel recente passato è stato proprio la mostruosa “Tarsu” (nda: Tassa per il ritiro dei rifiuti solidi urbani), figlia di ICI, anche lei defunta in una “campagna” (elettorale) uccisa dai colpi di “bazooka” sparati da centrodestra in direzione dei “prodi” combattenti del centrosinistra.

Tarsu ha imperversato in lungo e in largo su tutta la superficie italiana fino alla sua uccisione; ma pare che prima di essere ammazzata abbia provveduto a riprodursi accoppiandosi con IMU, un gobbuto e orrendo esemplare sceso dai “monti” nel 2012 ma  fortunatamente poi amputato nel 2013, questa mutilazione lo ha reso meno aggressivo ma lo ha lasciato comunque sempre atto a procreare.

Da questo “felice” accoppiamento sono nate dunque “TARI” e “TASI”, due “simpatiche” tassette che, essendo ancora neonate, azzannano e succhiano a piccole dosi durante l’arco dell’anno. Tuttavia i loro morsi, sommati a quelli del padre IMU, che ora, mutilato com’è, colpisce solo nelle seconde case, riescono “IN OGNI CASO” a essere ancora più perniciosi di quelli della compianta defunta mamma TARSU.

Le “tasse” quindi, nonostante le nostre aspettative e le promesse governative di riduzione di questi animali, non certo “di compagnia”, continueranno a “tar..tassarci” fino alla fine dei nostri giorni; d’altra parte anche il grande Dante Alighieri a suo tempo ci aveva avvertito: “lasciate ogni speranza con l’agenzia delle entrate

 

Autore dell'articolo: Iron Icman

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