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L’evoluzione della follia

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Guardando il video che vi proponiamo qui di seguito, realizzato da Luc Bergeron assemblando su YouTube una selezione di scene spettacolari pubblicate in rete nel 2014, ci siamo posti una domanda: ma cosa è cambiato negli ultimi 30 anni per spingere tanta gente a compiere imprese ai limiti della follia, quanto meno inimmaginabili per la precedente generazione?

Fino agli anni ’80 gli sport cosiddetti “estremi” non esistevano ancora, l’adrenalina era considerata solo una secrezione ormonale diffusa nel corpo umano “in automatico” al verificarsi di sensazioni di pericolo, solo negli spettacoli circensi o in rare esibizioni, spesso collegate al mondo del cinema, si poteva assistere a performace ai limiti dell’umano.

Oggi invece l’azzardo è diventato una vera e propria moda; giovani e giovanissimi si cimentano in show spericolatissimi saltando da un tetto all’altro, compiendo capriole nel vuoto, scivolando con lo scateboard sui passamani di ripidissime scale, gettandosi dai ponti con un elastico attaccato a un piede, incrociandosi con le moto in corsa dentro una sfera metallica, arrampicandosi con le sole mani sui più alti grattacieli metropolitani per poi riprendere con una telecamera il sottostante panorama mozzafiato. Di queste follie e di altri analoghi eccessi ormai ne sono pieni i giornali, il web e le cronache di tutti i giorni, si arriva a toccare quasi l’impossibile pur di stupire e di farsi notare dal resto del mondo.

Manie di protagonismo? Tecniche anti-paranoia? Desiderio di sfuggire a qualsiasi costo dalle routine del “sistema sociale”? Disagi giovanili portati all’esasperazione?  Forse un po’ di tutto questo, ma di sicuro una svalutazione della vita che non ha precedenti nell’intera storia della razza umana. Più si accetta di mettere in pericolo la propria vita, meno valore si da alla propria esistenza.

E’ una triste realtà, ma dobbiamo ammettere che sembra proprio questo il motivo occulto che spinge tanto i giovani a queste performance senza senso. Oggi l’adrenalina viene stimolata alla “tracimazione” nelle arterie, viene spinta fuori artificialmente da una generazione di teenager che non riesce più a trovare i giusti “appigli” per poter “crescere” correttamente, e così si sospende in una sorta di “limbo” precario dove solo il rischio di perdere tutto riesce a concedere un valore alla vita, altrimenti diventata una pesante ancora che blocca a terra qualsiasi tentativo di decollo.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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