Presentare gli eventi, piegando la satira e pilotando la irrisione popolare e il dileggio dei media con precise finalità di manipolazione dell’opinione pubblica,
equivale ad attuare certe forme di subdola repressione, nei confronti di chi non è d’accordo con le scelte governative, molto simili a quelle utilizzate dai regimi dittatoriali.
Questa è l’ultima trovata del potere costituito in fatto di “lavaggio del cervello“: tentare (ma gli italiani non sono poi così stupidi da cadere nel tranello) di utilizzare ironia e sfottò, che sono principalmente le armi delle opposizioni e della protesta popolare, contro tutti coloro che non sono favorevoli all’EXPO.
Possiamo essere perfino d’accordo con la satira scatenata su internet e sulla rai contro i ragazzini “spaccatutto” vestiti di nero (black block), perché questo genere di distruzione oltre che incivile alla fine fa proprio il gioco di chi si vorrebbe invece colpire (tanto da far venire il dubbio che dietro queste organizzazioni possa anche esserci lo zampino proprio di coloro che sono il vero obiettivo delle proteste), ma attaccare in modo indiscriminato chiunque abbia fatto rilevare quanti soldi sono stati buttati al vento, che quasi certamente il bilancio della manifestazione andrà in segno negativo, che i cibi biologici non sono presenti all’esposizione, che le multinazionali che ci intossicano sono le più pubblicizzate, fa veramente rabbia.
E’ inconcepibile che chi non è d’accordo con le scelte governative e lo manifesta in modo civile, libero e non soggetto a qualsivoglia accusa di strumentalizzazione, come siamo noi o il rapper Fedez, sia magari equiparato, agli occhi dell’opinione pubblica, a chi spacca i vetri delle auto, imbratta i muri o rompe le vetrine dei negozi.