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I manager “tagliatori di teste” rischiano le teste

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Immagini del genere fanno nascere nelle nostre coscienze due diverse emozioni, uguali per intensità, ma diametralmente opposte dal punto di vista etico.

 

Da un lato genera sgomento vedere uomini rischiare il linciaggio ed essere umiliati fino a dover fuggire per salvarsi la vita, disperatamente e con gli abiti squarciati, di fronte alla violenza cieca di una folla inferocita.

Dall’altro invece, dobbiamo ammetterlo, proviamo quasi un senso di esaltazione nell’assistere finalmente ad una reazione popolare, forte e decisa, nei confronti di due esemplari dei cosiddetti “tagliatori di teste” a seguito di una ennesima “performance da boia” che questi personaggi del terzo millennio hanno effettuato (in questo caso ai danni dei lavoratori di Air France).

 

Questi prototipi di manager pestilenziali sono nati negli stati uniti d’america, la patria di tutte le chiaviche sociali dell’umanità (guerre, doppiogiochismi, razzismo, schiavismo, interferenze segrete contro i governi di altri paesi, armamenti, migrazioni ecc. ecc. ecc.).

Alcune delle nuove strategie amministrative varate in america dall’inizio di questo secolo, prevedono infatti, con metodi leciti e illeciti (soprattutto illeciti), l’acquisizione di aziende da parte di altre società più potenti e aggressive che poi trovano vantaggi fiscali ed economici enormi nel rivendere “a spezzatino” i vari rami delle aziende fagocitate, generando esuberi in quantità industriali nell’ambito delle risorse umane e la conseguente necessità di procedere a migliaia di licenziamenti. E’ proprio a questo punto che subentrano i “becchini”, detti anche “tagliatori di teste”.

Svolgono l’incarico, che i titolari delle aziende e gli azionisti non sono capaci di fare perché troppo “timidi” per affrontare la massa di lavoratori da licenziare, di scegliere le vittime da sacrificare e notificare loro il “calcio in culo” che subiranno quanto prima. Sono strapagati per fare una cosa indegna, per buttare in mezzo ad una strada intere famiglie di impiegati che hanno prestato servizio magari anche per 20/30 anni consecutivi.

E’ uno dei “lavori sporchi” peggiori al mondo, ma finché ci sarà qualcuno che accetterà di farlo, e anche uno stato solo sul pianeta incapace di rendere illegali speculazioni di questo genere, assisteremo ancora a “sceneggiate” da “buttafuori” recitate da questi personaggi che fino ad oggi hanno pure avuto la tracotanza di sentirsi “importanti” nell’ambito aziendale vantando professionalità manageriali in realtà di dubbio valore.

La violenza mai, certamente …. Ma talvolta vedere umiliati individui che si sono creduti onnipotenti e in possesso di poteri “divini”, tanto da poter decidere la vita o la “morte” di altri colleghi, diciamocelo sinceramente e senza ipocrisia: forse ci fa anche bene al cuore.

La vendetta, quando non è letale, tutto sommato può arrivare anche a consolare, specialmente quando può servire “d’insegnamento” a chi non rispetta il prossimo e “vende” la propria anima al demone “denaro”.

Autore dell'articolo: admin

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