Si è chiusa (finalmente) l’ennesima goliardata di Christo in Italia.
Ne avevamo già parlato in termini polemici con un nostro articolo giorno 2 giugno u.s. (cliccare qui per leggerlo) ma, con un successivo interessante commento del 26 giugno su “liberastampa.net”, Ersilio Mattioni ha ulteriormente analizzato l’evento, puntando però il dito (e forse proprio quello “medio”) sulla gigantesca stupidità della gente, per la maggior parte italiani, che si è tanto “appassionata” a questa performance tutt’altro che artistica sul Lago d’Iseo.
Mattioni (cliccare qui per leggere il suo articolo) paragona i visitatori a veri e propri “gonzi” che hanno fatto file chilometriche di quattro o cinque ore, spendendo un’enormità di denaro, e sottoponendosi a sforzi fisici tanto esagerati quanto inutili (uno ci ha perfino perso la vita) pur di essere presenti e poter “fruire” di questa mastodontica “pagliacciata” (è parola forte usata da Mattioni ma che ci trova però pienamente d’accordo) del “pubblicitario” che si definisce “artista”.
Perché negare che “il re è nudo”? Perché il soliti “critici” continuano a vantare queste ripetitive e futili istallazioni di questo signore, che generano solo business milionari senza lasciare alcuna traccia storicizzante nella sfera dell’arte contemporanea? E soprattutto, perché la gente si fa trascinare tanto facilmente in questi dispendiosi “luna park”, spendendo fino a 20 euro per posteggiare l’auto e pagando per tre volte del dovuto qualsiasi tipo di alimento o bevanda distribuiti nella zona della passerella arancione?
Mattioni insiste, questo è un piccolo stralcio del suo testo: “Gli unici, che veramente dovrebbero fare un monumento al sedicente ‘artista’ sono i gestori di alberghi e ristoranti: hanno registrato il tutto esaurito e non sono più riusciti a soddisfare le prenotazioni. ‘The floating piers’, perché se il nome è in inglese piace di più. Se poi l’autore di queste banalissime installazioni si è costruito una certa popolarità, allora il gioco è fatto: troverete centinaia di critici pronti a decantare, con espressioni roboanti, la geniale invenzione che di geniale non ha nulla, perché l’arte, in epoca contemporanea è da un secolo lo specchio di tempi più aridi, più pragmatici, più utilitaristi.”
L’articolo di Mattioni termina con una citazione analoga a quella fatta dal nostro blog poco tempo fa, in un commento pubblicato ai tempi dell’infelicissima esternazione di Roberto Vecchioni sulla Sicilia (cliccare qui per leggere quell’articolo), in particolare a quel riferimento alle provocazioni di Marcel Duchamp, col suo orinatoio, e di Piero Manzoni con la sua “merda di artista”;
“Farlo ai tempi di Duchamp e Manzoni, ottant’anni fa, aveva un senso preciso. Ma riproporre oggi la parodia di quelle provocazioni è manierismo, della peggior specie. E poi è marketing, pubblicità, ma nulla di più. Una gigantesca attrazione per gonzi, che infatti abboccano a frotte. Se volete farvi un giro sul Lago d’Iseo, mangiare e bere, godervi lo spettacolo di un luogo naturale fra i più belli al mondo e farvi pure un giro di giostra, accomodatevi. Alla fine, forse, era proprio questo lo scopo che Christo voleva raggiungere: spacciare una passerella per opera d’arte e contemplare il decadente spettacolo di migliaia di persone in coda per salirci sopra. E non c’era neppure il pollo fritto gratis. Bravi gli italiani, popolo senza speranza.”
Vogliamo concludere con un dubbio che avevamo avuto già ai tempi dell’allestimento della passerella: ma tutto questo inutile materiale appositamente assemblato per l’occasione, dove finirà al termine della “performance” di Christo e dei suoi “adepti” ? (christiani?)
Le dichiarazioni degli addetti ai lavori, falsamente rassicuranti, ci hanno invece preoccupato ancora di più.
“Tutto (diverse tonnellate di materiale plastico e tessuto) andrà smaltito nel rispetto dell’ambiente”; alla naturale risposta del giornalista: “E cioè?” è seguita una precisazione letteralmente surreale: “sarà tutto restituito alle ditte fornitrici”.
“Cazzucazzu!”, direbbe Cetto La Qualunque, più che uno smaltimento sarà un “passalapalla”.
p.s.: dimenticavamo di precisare un particolare in merito allo “smaltimento”: una parte del tessuto arancione sarà tagliata in piccolissimi quadrati di circa 5 cm per lato che saranno posti in vendita su ebay al costo di euro 20,00 cadauno. Vedrete che ci saranno i “soliti idioti” che correranno ad acquistarli, quasi fossero reliquie del più grande “Cristo” della storia dell’umanità. Anche in questo caso sarà business indotto dall’omonimia e dalla demenza di certa gente.