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da articolo del corriere della sera (.it) del 12/7/19

Gira il denaro, gira

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Un articolo del “corriere.it” del 12 luglio di quest’anno, a firma Sergio Bocconi (cliccate qui per leggerlo), fa il punto su una figura professionale denominata CEO.

Questi manager prima venivano chiamati “direttori generali“, poi divennero “amministratori delegati“, in seguito “d.g.” (directeur général), oggi li chiamano “ceo” (Chief Executive Officer), come se cambiando la lingua utilizzata per dare il nome al loro ruolo (dall’italiano, al francese e poi all’inglese-americano) le aziende fossero autorizzate a pagarli il doppio o il triplo di prima.

Oggi i ceo guadagnano 38 volte il compenso di un normale dipendente, e in molti casi i loro tfr basterebbero a rimettere in sesto le stesse aziende che magari loro stessi hanno portato quasi alla “rovina” prima di chiudere il contratto di “collaborazione”.

E i ceo in Italia sono una vera e propria cricca asservita al sistema di potere che li fa girare di continuo ai vertici dei principali brand (banche, assicurazioni, comunicazioni, informazione ecc. ecc.).

Andate a vedere, ad esempio, i nominativi che ultimamente hanno “diretto” le banche. Terminato un incarico, e intascato il solito spropositato tfr milionario, quasi ognuno di loro è stato poi assegnato ad altro istituto di credito in un ciclo senza soluzioni di continuità.

Chissà se il “sistema” non si prende pure una percentuale su ognuno di quei tfr che ha tanto contribuito a generare con quelle specifiche nomine e relative privatizzazioni … è solo un’ipotesi, per carità, ma il dubbio è più che legittimo considerando tutto quello che accade “sottobanco” nel nostro disgraziatissimo Paese.

I soldi dunque in Italia “girano”, proprio come vuole l’europa, l’unico problema è che “girano” sempre nelle stesse mani.

Autore dell'articolo: admin

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