Questo irascibile virus di cui siamo fieri portatori europei, al di là di tutto, ci sta facendo ponderare. Vediamo il lato positivo della faccenda, su.
E meditando, bisogna anche inziare a sottolineare il vero problema per il futuro, ben oltre le plastiche, gli inquinamenti atmosferici e sotterranei, e tutte le Grete del caso.
Quello di cui nessuno ufficialmente però parla, perché è materia totalmente impopolare e, probabilmente, senza una soluzione applicabile, ma grazie a Dio noi possiamo farlo, almeno qui, senza chiedere il permesso a nessuno. Il problema principale per il futuro, quello con la P maiuscola e dal quale poi tutti gli altri derivano, inevitabilmente, è il sovraffollamento planetario.
Da quasi un secolo non ci sono guerre globali e molte malattie sono state debellate. La Natura, tuttavia (a volte con l’aiuto sconsiderato dell’uomo stesso), ne crea altre, si rigenera.
È un principio ineluttabile. La Natura sa come difendersi e, in un certo senso, come difenderci.
L’azzeramento di guerre, morti ed epidemie è una mera utopia umana, che nulla c’entra con i principi con cui il pianeta si protegge e si ricrea. Ed è il solo aspetto che nessuna “Greta” ha mai preso in considerazione seriamente.
Piaccia o non piaccia, è il rovescio della medaglia del benessere generale. La vita è più lunga, più sana e siamo troppi. Lo saremo sempre di più, fino al punto di rottura. Questo è… piaccia o non piaccia. Alla faccia della globalizzazione.