Assistiamo attoniti ai fatti della politica spupazzati dovunque dai media ufficiali e ci poniamo strane domande:
- Quando i “piccoli” della Terra si riuniscono fra loro (G7, G8, G9, G20 ….) e parlano di COMPETITIVITA‘, a cosa alludono? Alle guerre economiche fra loro o contro le nazioni che in quel momento non sono presenti ai “summit”?
- Quando si riuniscono quelli europei, di che competitività parlano visto che l’ue “dovrebbe” essere un’entità unica? Se la Francia ne discute con la Germania, per esempio, potrebbe discutere di competitività nei confronti dell’Italia? Sarebbe cosa corretta che i membri di una stessa comunità competano economicamente fra loro?
- E se la competitività in discussione fosse quella da ricercare contro i Paesi esterni alla comunità, che senso ha competere singolarmente contro Stati esteri che già, in ogni caso, non hanno subito alcun freno nell’invasione commerciale dei loro prodotti all’interno del mercato comunitario proprio per gli accordi sottoscritti con i vari membri della comunità?
- E gli intrallazzi effettuati sottobanco dai singoli Stati membri della comunità con Nazioni extra-comunitarie, hanno una logica nel contesto dell’unione europea?
- Qual’è il senso dell’esaltazione nazionalistica di certi stati membri dell’ue, quando a Bruxelles si bandiscono ufficialmente tutti i nazionalismi interni. Chi è nazionalista perché sta nella comunità e non se ne esce come la Gran Bretagna?
- Infine, quando i politici nostrani si tirano i capelli parlando di “influenza dell’Italia nelle politiche europee”, non dovrebbe risultare illegittimo un traffico d’inflenze in ambito comunitario, considerando che un’influenza maggiore delle altre potrebbe danneggiare gli interessi degli altri Paesi membri nelle decisioni del Parlamento Europeo?
Siamo al trionfo dell’ossimoro allo stato puro, all’incoerenza più totale, all’esaltazione dell’ambiguità, all’ipocrisia sfacciata di certe politiche che vanno avanti come vogliono loro, ma dicendo tutto e il contrario di tutto.