Per carità! Che qualcuno spieghi a Monti cosa vuol dire “equo”!
Dopo aver riempito i giornali italiani di questa parola, alla quale pare si sia proprio affezionato, ora la va a spargere ai quattro venti anche in Corea.
Il bocconiano continua ad usare l’aggettivo, a lui tanto caro, per definire tutto quello che il suo governo sta varando, probabilmente senza comprenderne il reale significato, così:
– la manovra sulle pensioni per lui è stata “equa”;
– il cambiamento dell’articolo 18 è “equo”;
– gli interventi sulle rendite catastali sono “equi”
…equi…equo…equa…tutto per lui è equo in assoluto.
Far lavorare per 42 anni coloro che hanno iniziato da giovani a dare contribuzioni all’INPS, e permettere a chi ha invece cominciato a 40 anni di andare in pensione dopo 27 anni di servizio è EQUO (per lui).
Non prevedere che un licenziamento “discriminatorio” può facilmente essere mascherato con “motivi economici” da qualche amministratore delegato senza scrupoli (e magari in preda a delirio di onnipotenza) è EQUO (sempre solo per Monti).
Aumentare di oltre il 60% tutte le rendite catastali, senza riflettere sul fatto che l’influenza di tale variazione possa risultare funesta per bilanci familiari bassi (paragonabile a una rata di mutuo a vita, magari aggiuntiva ad altro mutuo ancora in ammortamento per l’acquisto della propria casa) e invece pienamente tollerabile per classi sociali benestanti, è “EQUO”.
Caro Monti (“caro” nel senso che ci stai costando un occhio della testa) la parola equo ha un significato ben preciso: “Di cosa, che ubbidisce a un criterio di giustizia, di corrispondenza tra dare e avere, tra colpa e punizione.”. E’ sinonimo di: giusto, imparziale, onesto, corretto, obiettivo, moderato ecc. ecc. …… le tue idee e i tuoi cambiamenti sono proprio così?
Se un giorno qualcuno riuscisse a farti comprendere il reale significato di questo strano termine, potresti adoperare una buona volta le parole giuste per descrivere il tuo operato?