Il fenomeno denunciato nei due video in calce a quest’articolo, prodotti da “Presa Diretta” – un programma di Rai 3 -, è una delle dirette conseguenze della corsa globale “all’usa e getta” della moderna società consumistica, oggetto di nostri precedenti post sull’obsolescenza programmata e preso in considerazione nel primo dei due video.
Oggi non si aggiusta più nulla, e tutti i prodotti industriali ed elettronici “devono” durare al massimo tre anni (obsolescenza programmata), perché così sono stati concepiti e perché così vuole il “dio profitto” e la continua crescita economica imposta dalle schizofreniche “regole” dettate da chi monitorizza i mercati globali (fmi, agenzie di rating, comunità europea ecc.)
Oggi stiamo attenti, e in periodi sempre più stretti (circa ogni tre mesi), a ogni minima fluttuazione in termini di decimi di percentuale delle nostre “crescite” economiche, ma ci disinteressiamo quasi totalmente della ricaduta ambientale che gli scarti della nostra “crescita”, derivati cioè dall’eccessivo consumo della nostra produzione, creano sui nostri territori e soprattutto nel resto del mondo.
Si produce troppo perché la produzione deve durare troppo poco e perché i mercati impongono la continua sostituzione di beni logori o guasti con altrettanti nuovi ma destinati a pochissimi anni di possibile utilizzo, senza alcuna possibilità di riparazione dei prodotti resi così forzatamente obsoleti.
Il risultato è la creazione di quantità enormi di rifiuti elettronici, chiamati rae (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), difficilmente smaltibili; pensate che solo in Europa vengono generate 10 milioni di tonnellate ogni anno. In una prima fase questi rifiuti costituiscono un business per gli appositi consorzi che si occupano dello stoccaggio e del parziale riciclo del materiale riutilizzabile. Ma dopo il recupero della spazzatura che ha valore commerciale, i rifiuti dei rifiuti dove finiscono?
E proprio l’inquinamento connesso ai rifiuti elettronici (pc, telefoni cellulari, monitor, televisori, elettrodomestici, componentistiche ecc.), peraltro quelli maggiormente “esportati” all’estero che stanno distruggendo l’ecosistema in molte zone del nostro pianeta, è oggetto del secondo filmato in cui si parla della discarica di Agbogbloshie, in Ghana, dove affluiscono gli scarti degli scarti della spazzatura elettronica e industriale di tutto il mondo.
1° filmato che ci spiega cos’è l’obsolescenza programmata che genera le enormi quantità di rae