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Le persone anziane sono “costrette” dal sistema a utilizzare sempre di più il computer (gestire il conto in banca, pagare le bollette, spedire posta, dialogare con le pubbliche istituzioni, inviare documenti ecc. ecc.) pur non comprendendone né la logica né il funzionamento.
Le banche chiudono gli sportelli, ritenuti inutili proprio perché favoriscono “solo” gli ultra-settantenni, l’Inps ti impone l’apertura di un account per poter controllare la tua pensione o il tuo cassetto contributivo, se lavori ancora da autonomo i Comuni ricevono le tue lettere solo con posta elettronica certificata e con firma virtuale; in pratica sei costretto a lavorare fino quasi a settant’anni ma unicamente con gli strumenti di un sedicenne, per poi continuare a utilizzare gli stessi dannati dispositivi se vuoi continuare a sopravvivere anche dopo aver raggiunto l’agognato periodo di quiescenza.
Uomini e donne anziani, se soli al mondo, sono destinati a non potersi più gestire in una società cannibale come la nostra e devono affrontare i pericoli di una giungla armati di una spugnetta al posto del macete.
Il futuro programmato dalle istituzioni e dalla “geniale” classe dirigente non mostra alcun rispetto per le enormi difficoltà di adattamento all’era digitale di una generazione che vivrà, certamente di più rispetto alla precedente, ma annaspando in un oceano di disagi.
Dall’età della pietra siamo arrivati all’età della pietra tombale dell’evoluzione umana.
Insomma i “vecchi” della nostra disgraziata società digitale saranno “tagliati fuori“, proprio come dice Renato Zero nella sua indovinatissima canzone.