Circa tredici anni fa nasceva sul web uno strano personaggio su un blog di protesta che non era il nostro; si faceva chiamare “Adam Kadmon” utilizzando pressoché appieno la locuzione “Adam Qadmon” (l’uomo delle origini) che indica nella mistica ebraica il primo uomo presente sulla Terra, l’equivalente dell’Adamo descritto nella Bibbia.
Il personaggio negli anni successivi divenne protagonista di alcune trasmissioni sia radiofoniche (Lo Zoo di 105 – su Radio 105) sia televisive (Mistero – su Italia Uno).
Da sempre è stato caratterizzato dall’ambiguità, si presentava con il volto coperto da una maschera, ma ben presto fu chiaro ai telespettatori che in realtà si trattava di un modello cui veniva attribuita una voce fuori campo appartenente invece a un doppiatore. Non è stato mai precisato però se il personaggio fosse frutto esclusivo della fantasia di autori radio-televisivi o un uomo in carne e ossa costretto a nascondersi e mimetizzarsi per evitare i rischi di possibili vendette da parte dei protagonisti dei suoi servizi mediatici.
In effetti, a parte alcuni interventi di natura filosofica e moralistica in perfetto stile new-age (esempi: “il denaro è solo uno strumento per giungere alle risorse che danno appagamento nella vita” , “il dolore nasce dalle privazioni”, “ogni essere umano per essere sereno deve soddisfare quattro pilastri della sua esistenza: cibo, sesso, rifugio e affetto”, ecc.) Adam Kadmon, nelle sue performance, elargiva informazioni spesso molto gravi contro il sistema di potere, tanto da far ipotizzare, in seguito alla sua improvvisa sparizione dagli schermi televisivi in concomitanza con la chiusura dello stesso programma “Mistero” che lo ospitava, che fosse stato “ucciso” da qualcuno che intendeva proteggere la segretezza di certe situazioni occulte denunciate invece pubblicamente dall’istrionico eroe della tv.
In quella circostanza venne supposto anche che dietro Adam Kadmon si nascondesse un agente dei servizi segreti in possesso di pericolose verità, ammazzato proprio per averle pubblicamente divulgate. Si occupò infatti di diverse “teorie del complotto” fra le quali l’11 settembre 2001 e la tragedia di Ustica del 1980, ma parlò anche della magagna della finanza globale, degli speculatori internazionali protetti da certi governi, delle multinazionali truffaldine, delle lobby economiche e così via, certamente tutta roba piuttosto scottante.
Quel titolo profetico della trasmissione di Italia Uno però ha continuato negli anni ad avvolgere di “mistero” la storia di quest’uomo al confine fra realtà e immaginazione.
Oggi ci è tornato in mente sia per la morte, avvenuta proprio ieri 20 dicembre 2018, del compianto scrittore Andrea G. Pinketts (pseudonimo di Andrea Giovanni Pinchetti) che collaborò attivamente nel programma “Mistero” di Italia Uno che aveva portato all’attenzione pubblica Adam Kadmon, sia per l’avverarsi di tutte quelle profezie, che lui denunciava già nel lontano 2010, sulla perdita delle sovranità degli stati europei, sull’austerity imposta dalla comunità europea che ha impoverito gran parte delle popolazioni del continente, sulle migrazioni pianificate per ridurre il costo di lavoro in europa, sulle oscene speculazioni finanziarie sostenute sottobanco dalle politiche internazionali e così via, tutti pronostici oggi ampiamente conclamati.
La lungimiranza di Adam Kadmon è stata presentata, come tutte le verità pericolose per il sistema di potere, come fantasia propagandistica, o, come si dice oggi, fabbrica di fake news, e i suoi sacrosanti ragionamenti analitici come una delle tante teorie del complotto da raccontare solo per riderci su, ma pur essendo un luogo comune fa riflettere la celebre tesi secondo cui “Non c’è più grande verità di quella presentata come una menzogna”.