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Un eroe da cinematografo

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Un adolescente fuori di testa, col viso da persona fragile e disturbata, trasforma in un attimo Trump in un eroe simbolo di forza e di potere.
Un destino millimetrico, mentre protegge la sua scatola cranica ed il relativo contenuto, imprime alla corsa per le presidenziali americane una direzione pressoché obbligata. E se fino a ieri i franchi segnali di involuzione cognitiva variamente esibiti da Biden facevano seriamente temere una sua inevitabile debacle, adesso le immagini del volto rabbioso e insanguinato di Trump che – immediatamente e senza il benché minimo tentennamento – entra nei panni spettacolari del superuomo, sopravvissuto all’attentato e capace di aizzare le folle col pugno chiuso, decreta, senza possibilità di appello, che The Donald governerà di nuovo l’America per i prossimi 4 anni. Tranne, ovviamente, che nel frattempo i Democratici non si inventino un colpaccio a sorpresa.
D’altronde, nella civiltà delle immagini e dello spettacolo nella quale viviamo, la potenza simbolica delle immagini dell’attentato valgono, da sole, 7-8 punti di percentuale e vengono già da subito consegnate alla Storia.
Come in altre vicende drammatiche che hanno riguardato gli USA, anche questo resoconto iconografico riesce ad avere una pregnanza estetica ed un potere evocativo straordinari; sono immagini così perfette da risultare quasi finte.
Ho riguardato piu’ volte quelle scene drammatiche e ogni volta di più avevo la sensazione di assistere ad una fiction, con protagonista un attore consumato. E’ invece e’ tutto vero, talmente vero da offrire a Trump un vantaggio enorme e da mettere fuori gioco – almeno per un po’- anche i suoi piu’ acerrimi detrattori, ai quali mi onoro di appartenere e che adesso avranno piu’ difficoltà a bollarlo come delinquente e bugiardo patologico.
Ai vivi per miracolo, tutto sommato, si deve rispetto, e l’internazionale reazionaria, cha va da Le Pen a Orban, da Salvini a Farage, senza dimenticare Putin, e nell’attesa di imbarcare di nuovo Giorgia, puo’ solo godersela intensamente.

Autore dell'articolo: Daniele La Barbera

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