In un video che abbiamo condiviso sulla nostra pagina Facebook si evidenzia come le cosiddette “canzoni” di certi rapper nostrani tanto di moda fra i giovani e giovanissimi (de gustibus non disputandum est) non fanno altro che influenzare negativamente le nuove generazioni per i nefandi sentimenti che esse esprimono (rabbia, odio, stupida competitività, esaltazione della ricchezza facile, malavita, lusso sfrenato, violenza ecc. ecc. ecc.). I ragazzi, e non solo loro, tendono a emulare per natura gli atteggiamenti e le tendenze che giungono a loro tramite i mezzi di comunicazione e le “mode” del momento; sono contaminazioni che purtroppo non sono facili da reprimere specialmente nella giovane età, soprattutto se provenienti da personaggi tanto “idolatrati” in ambito musicale il cui consenso popolare rischia di trasformarsi in pestilenziali mantra per le menti più deboli o prive di capacità analitica.
E così l’emulazione istintiva, talvolta perfino ricercata, diviene per questi giovani un possibile futuro stile di vita che non promette certo niente di buono per la nostra società.
Lo stesso vale però per tutte le notizie che riempiono le pagine e i servizi televisivi della cronaca nera quotidiana. Avete notato che certi sanguinosi eventi, una volta segnalati dai media, sembrano ripetersi all’infinito con gli stessi dettagli ma con protagonisti e luoghi completamente diversi? Purtroppo l’emulazione del male si diffonde con le stesse modalità che, per il tanto esaltato “diritto all’informazione“, dobbiamo sorbirci ogni sacrosanto giorno in tv e nelle canzoni del kaiser di questa scriteriata società contemporanea.
Di esempi di emulazione funesta dei fatti di cronaca se ne contano a centinaia: ricordate il lancio dei sassi dai cavalcavia autostradali di una ventina di anni fa? O i suicidi di giovani coi gas di scarico delle auto? O ancora l’interminabile catena di femminicidi, i continui assalti ai medici negli ospedali o nei pronto soccorsi di mezza Italia? Vedrete, stando un po’ attenti alle successive evoluzioni di certi eventi di cronaca nera, come l’emulazione schizofrenica di certe frange sociali tende a generare vere e proprie tristissime “mode” comportamentali.
Questo non vuol dire di certo che i servizi di nera dei media (comunque strumentali e funzionali all’audience) debbano essere censurati, ma un minimo di buon senso dovrebbe essere applicato dai giornalisti (da strapazzo) che affollano le tv e dai loro direttori editoriali che ne sembrano totalmente sprovvisti. Comunicare sì, ma non bisogna scendere troppo nei dettagli e negli “approfondimenti“; purtroppo il “fascino” del turpe e del perverso, in certe menti instabili, può provocare vere e proprie identificazioni con i protagonisti dei crimini visti in televisione e da qui alla ripetizione scimmiottesca (emulazione) dei misfatti il passo è breve.