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Addio Steve Jobs, The Visionary, The Genius

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Dopo una lunga malattia, ci ha lasciato l’uomo che ha cambiato, con le sue invenzioni, il modo di utilizzare i prodotti informatici, cambiando la vita degli esseri umani.

Il Genio, il Visionario. E’ volato via prima di consegnare al mondo la sua ultima invenzione: iCloud, la nuvola. Ancora una volta aveva anticipato tutti e avrebbe, come sarà, stupito tutti.

Da lassù, dalla nuvola, ci guarderà, ed ogni volta che noi comuni mortali utilizzeremo iCloud, inevitabilmente penseremo a lui. La sua ultima apparizione in video aveva testimoniato lo stato avanzato della sua malattia, ma Steve, con una caparbietà, un coraggio ed una forza ineguagliabili, avvolti da una disarmante modestia, sembrava sempre pieno di entusiasmo e di voglia di combattere la sua battaglia più importante: sconfiggere il male.

Non ce l’ha fatta. Però, per tutti quelli che lo hanno conosciuto o che hanno apprezzato il suo lavoro, Steve Jobs sarà un monumento. Un monumento alla voglia di vivere, un monumento alla voglia di lavorare, un monumento alla voglia di stupire.

E’ facile fare il paragone con manager che circolano in Italia, in Europa e in giro per il mondo, che, al contrario dell’indimenticabile Steve Jobs, non hanno amore per il lavoro, non hanno le capacità per “occupare” poltrone che meriterebbero altre figure, ma mettono al servizio della collettività le loro migliori qualità: presunzione, arroganza, ignoranza, disprezzo.

Dovrebbe servire da esempio la vita di Jobs, dedicata al lavoro per il lavoro, al lavoro per riuscire, al lavoro per lasciare segni indelebili, come solo lui ha fatto in questo millennio, nel suo campo.

Ci mancherai, Steve, eccome se ci mancherai.

Autore dell'articolo: Carlo Ferlisi

1 commento su “Addio Steve Jobs, The Visionary, The Genius

    Santokenonsuda

    (06/10/2011 - 12:34)

    Già!! Sono i migliori che se ne vanno, anche se vorremmo volentieri fare cambio con tanti incapaci che invece restano quaggiù a romperci le scatole per potersi divertire a gestire il loro miserrimo potere di dirigenti mentecatti, ignoranti, raccomandati, ed arrivisti su tanta gente ben più valida che non ha però le stesse “aspirazioni”.

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