E’ proprio di stamattina la notizia di un incivile e stupido attacco all’isola pedonale, realizzata dal Comune di Palermo in Piazza San Domenico, da parte di un gruppo di cosiddetti “commercianti” che hanno buttato in mezzo alla strada, distriggendoli, gli arredi della zona che era stata chiusa al traffico pochi giorni fa.
Sembra proprio che non ci sia più alcuna speranza di avere “una città per i cittadini“. Tutto quello che era stato fatto da Leoluca Orlando e il suo staff per rendere più fruibile il centro storico di Palermo (soprattutto per la gente civile locale e per i turisti) è stato distrutto per una protesta che definire “ridicola” e idiota è a dir poco eufemistico.
I commercianti del Centro Storico di Palermo (quelli maggiormente privi di senso logico e obiettività) sono fermamente convinti (ma è la convinzione di chi si incaponisce in un concetto totalmente errato facendone una verità assoluta) che per un qualunque cliente che voglia comprare nei loro negozi occorre poter posteggiare l’auto esattamente dinanzi l’esercizio commerciale. Poco importa se le strade sono larghe a malapena due metri o se la vettura non trovando spazio deve essere abbandonata in tripla fila o se gli scarichi delle auto fanno venire i tumori per prima proprio ai commercianti stessi che stanno lì per 10/11 ore al giorno.
Per loro poco importa, vogliono che le auto dei loro possibili clienti debbano poter sempre passare, spassare e sostare liberamente e a migliaia dinanzi il loro bugigattolo. Con questo chiodo in testa si sono sempre opposti a qualsiasi iniziativa del Comune di Palermo che possa significare mancanza di circolazione di auto nella loro zona. Oggi però hanno veramente superato ogni limite.
Già nei giorni scorsi avevano fatto sparire zolle di prato che costituivano parte degli arredi urbani predisposti a Piazza San Domenico e stamattina hanno “provveduto” a finire di distruggere quegli impianti che, peraltro, il Comune aveva pagato con i soldi degli altri palermitani e degli stessi commercianti. Quando si distrugge un bene pubblico è come se si distruggesse casa propria, ma è un concetto che non rientra nelle capacità cognitive delle sinapsi di questa gente.
Pochi minuti fà il Sindaco Leoluca Orlando ha avuto un colloquio al riguardo con il Questore Nicola Zito, confermando la linea del non dialogo da parte dell’Amministrazione comunale. Orlando ha dichiarato: “Chiunque pensi che il vandalismo sia un modo per aprire la porta del dialogo sappia che sarà solo il modo per aprire le porte di un’Aula di Tribunale – ha detto Orlando, che ha aggiunto” è noto a tutti che ci siamo costituiti Parte Civile nel processo sulla trattativa fra Stato e mafia, figuriamoci se pensiamo di avviare una trattativa locale con piccoli aspiranti controllori del territorio.”
Da parte nostra, stavolta, non possiamo che essere pienamente d’accordo e solidali con il Sindaco; pur non apprezzando di certo gli atteggiamenti di “prepotenza istituzionale”, dobbiamo infatti ammettere che questa volta l’iniziativa del Comune era validissima e che i nostri soldi erano stati ben spesi.
Poi vogliamo sussurrare all’orecchio dei “commercianti” del Centro Storico di Palermo una cosetta che forse a loro è sfuggita completamente: Ma come! Il governo, equitalia, le tasse, il fisco vi ballano di sopra e voi non reagite e vi fate violentare senza emettere un grido, e poi fate la rivoluzione per qualche panchina e un pezzetto di prato… mah! forse commerciando in nero … il governo vi fa un baffo, non è vero?