L’ultima protesta che abbiamo ricevuto dai nostri lettori riguarda la ferrovia della fascia Jonica risalente addirittura al 1861 e oggi rientrante nei tagli di spesa varati dai nostri “amati” governi, che si alternano dal 2011 nel disperato tentativo di trovare i soldi che la comunità europea ci continua spietatamente a lesinare.
Euristeo Ceraolo, un nostro lettore rossanese che non si da per vinto, ci ha scritto per segnalare agli italiani l’ennesimo taglio ai servizi pubblici che stavolta rischia di passare inosservato per l’opinione pubblica italiana in quanto poco “pubblicizzato” dai media e di interesse “solo” per gli abitanti della zona jonica.
Nella sua protesta ha coinvolto persino un testimonial d’eccezione: Francesco Guccini (che vedete nella foto a sinistra insieme a Ceraolo).
Ecco la sua lettera:
“Sbaglio o si era sbandierato il ripristino dei treni a lunga percorrenza come l’intercity “Milano- Crotone e… viceversa”? E invece, non solo è aumentato il disagio per il trasporto ferroviario con i vari cambi per arrivare a destinazione, ma è stato esageratamente aumentato il costo del biglietto da € 82,00 a € 100,00 circa.
Tutto questo per scoraggiare l’utenza a utilizzare la strada ferrata e di questo periodo chi paga il danno maggiore è il turismo, con serie ricadute sull’economia locale.
Con chi me la devo prendere? La notizia di questi giorni è la nomina del nuovo presidente delle ferrovie nazionali Lamberto Cardia. Ah, ecco….!!!
Un po’ di Storia
Il 6 marzo 1870 venne inaugurato il tronco di Rossano della ferrovia Taranto – Reggio Calabria (passando per Trebisacce, Sibari e Corigliano). Il progetto risale al 1861 (dall’Unità d’Italia con Vittorio Emanuele II primo re d’Italia), venne messo in esecuzione nel 1866 partendo dalle due estremità (Taranto e Reggio). Dopo quello di Rossano, il 16 giugno 1870 si inaugurò il tronco di Cariati (passando per Mirto) e il primo giugno 1874 quello di Crotone. La linea entrò in esercizio nel 1876.
Oggi è sotto gli occhi di tutti l’abbandono delle stazioni ferroviarie Joniche (che tristezza!), eppure un tempo non era così e proprio la stazione di Rossano negli anni ‘59/‘60 risultò essere la prima stazione del compartimento di Reggio Calabria per accoglienza, cura e ottima gestione.”
“Voglio ricordare – continua Euristeo, che si definisce “pendolare” – che circa un anno fa a Forlì si organizzava una particolare forma di protesta per portare a “gloriosi splendori” il collegamento del Sud Italia con il centro Nord e chiedere il ripristino di alcuni treni, tra cui quelli a lunga percorrenza, come l’Intercity Milano–Crotone, simbolico ponte di unione sul territorio nazionale e quindi chiedere ex- novo il collegamento ferroviario con il Sud del Paese.”
Quella di cui parliamo è una protesta quanto mai singolare che ha visto la partecipazione di alcuni VIP del tessuto romagnolo e un gruppo di amici che “armati” di valigia di cartone, hanno occupato il piazzale della Ferrovia Forlivese e manifestato in modo creativo il disagio prodotto dalla soppressione del collegamento, nel tentativo di raggiungere l’attenzione dell’opinione pubblica e delle testate giornalistiche nazionali con lo slogan “Ridatemi il treno và”.
In breve tempo i tantissimi cittadini, vittime dei disastrosi tagli ai treni a lunga percorrenza, si sono trasformati in contestatori organizzati; il comitato più attivo, al quale partecipa Euristeo Ceraolo, si chiama CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali).
Per dare il giusto valore alla doverosa iniziativa di protesta il comitato ha ricevuto il contributo di due testimonial d’eccezione: Francesco Guccini e Pippo Giordano.
Ceraolo è riuscito a incontrare il cantautore, in questi giorni in giro per l’Italia a presentare il suo nuovo libro dal titolo: “Dizionario delle cose perdute”, citandogli il titolo di una delle sue canzoni “La Locomotiva” e mostrandogli lo slogan coniato anche grazie alle parole di quella sua canzone, e rendendolo partecipe della manifestazione organizzata e dello slogan nel quale una cosa perduta c’è: la locomotiva, appunto!
L’altro aiuto è stato apportato dall’onorevole contributo di Pippo Giordano, ex ispettore DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Palermo, uomo in prima linea nella lotta alla mafia negli anni ottanta. Ha collaborato con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Ninnì Cassarà e la sua esperienza è diventata un libro, dal titolo “Il sopravvissuto”, in seconda ristampa per le Edizioni Castelvecchi.
Segnaliamo infine uno specifico video su YouTube al seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=5e7ROrUKWVk
Noi tutti speriamo di cuore che Euristeo possa riavere il suo treno, sia per poterlo fare scendere a Rossano, sia per non vedere sparire l’ennesimo pezzo di storia dell’Unità d’Italia distrutto dall’avvento di un’altra unità, quella valutaria europea, che si è dimostrata causa acclarata dei peggiori mali italiani degli ultimi anni.