La frase che funge da titolo per questo articolo è stata enunciata da Papa Francesco proprio qualche giorno fa.
Ha pertanto il crisma del massimo valore della Cristianità e non può essere minimizzata da chiunque si dichiari cattolico e credente.
Chi professa fedi diverse o affermi di essere ateo o, ancora, di non credere negli intermediari terreni di Dio, potrebbe anche ignorare quanto Francesco ha voluto chiarire a chi detiene le chiavi di volta del lavoro in Italia (ministro, datori di lavoro, dirigenti di azienda, manager ecc.), ma coloro che vanno in chiesa e si battono i pugni sul petto affermando di essere cristiani e credenti DEVONO ATTENERSI ASSOLUTAMENTE a questo precetto fondamentale.
La strana coppia elkann-marchionne si comporta invece in modo totalmente difforme al dettame di Papa Francesco. I nuovi cric e croc dell’era moderna, probabilmente non sono cattolici, forse si professano “menefreghisti”, seguaci quindi di quella nuova religione, basata sul profitto, che non tiene in alcun conto la dignità dei lavoratori e che si sta espandendo sempre più fra imprenditori e amministratori italiani.
I due, come se non bastasse tutto quello che hanno fatto fino a oggi, hanno in programma pure la chiusura dell’area produttiva dello stabilimento Iveco di Brescia.
Dopo 20 anni quindi terminerà anche il lavoro di assemblaggio e saldatura delle portiere del “Daily” il veicolo leggero dell’Iveco; 15/20 lavoratori per ogni turno di lavoro per 15 turni settimanali saranno “liberati” dal loro incarico, non saranno licenziati ma “saranno avviati contratti di solidarietà“.
In ogni caso: saranno privati del loro lavoro….. anche se con il lavoro non si scherza!
Cric e croc stanno continuando a rottamare la vecchia azienda Fiat: licenziamenti, chiusure, delocalizzazioni, cambi di attività, di sedi sociali, di logistiche di mercato, unificazioni con altri gruppi di settore molto “distanti” per tipologia di produzione e culture aziendali, oggi anche la rottura con Montezemolo con il conseguente conferimento di un tfr che sembrerebbe agirarsi intorno ai 500 milioni di euro e, ancora peggio, con la elezione a presidente dello stesso elkann, insomma tutto fa brodo per non lasciare nulla che possa ricordare la vecchia fabbrica di autoveicoli “guidata” dalla Famiglia Agnelli e per correre incontro a dissesti finanziari che ogni giorno appaiono sempre più probabili.
Sembra piuttosto una cocciuta presa di posizione per cancellare il passato e le tradizioni aziendali. Proprio un bel lavoro, complimenti!
Ma cric e croc sono poi così sicuri che questi stravolgimenti siano innovazioni necessarie al rilancio della società o possono costituire piuttosto una pericolosissima base di lancio per il più clamoroso e stratosferico “crac” della storia? Fuggire dall’Italia e da un mercato interno comunque “rodato” da oltre 110 anni per tuffarsi in avventure oltre oceano “coriandolizzando” la società in mezzo mondo, è di sicuro la strada da far percorrere a questa “macchina” già sufficientemente scassata per poter affrontare questi cambiamenti che sembrano così tanto scriteriati?
Insomma cric e croc sembrano proprio andare incontro a crac, nonostante i vantati “successi” urlati ai quattro venti da parte marchionnica. Se questa risulterà la fine della “cricca” a pagarne le conseguenze saranno però soprattutto i lavoratori, siano essi gli italiani residui che quelli americani, svizzeri, olandesi ecc. ecc., sempre in antitesi con quel postulato di Papa Francesco: Con il lavoro non si scherza.
Francesco ha anche aggiunto a quel dogma la frase: “guai a coloro che levano la dignità agli altri uomini privandoli del loro lavoro“…. , ma cric e croc professano una religione diversa costruita tutta intorno alle loro tasche.