Il 70% circa della popolazione italiana, anche grazie ai social network e più genericamente all’informazione alternativa del web e dei media non governativi, ha finalmente compreso in quale tritacarne ci siamo andati ad infilare firmando i patti per entrare nell’eurozona.
Purtroppo però c’è una certa percentuale, anche all’interno di questo 70%, che continua a non comprendere i ruoli dei “carnefici” all’interno di quest’informe polpetta velenosa chiamata unione monetaria europea.
“Ecco come funziona. Per entrare nella zona Euro, le nazioni devono accettare di mantenere i loro deficit a non più del 3% e il debito totale a non più del 60% del PIL. In una fase di recessione, questa è pura follia. Al contrario, il presidente Obama ha tirato gli Stati Uniti fuori dalla recessione aumentando il deficit a un incredibile 9.8% del PIL, innalzando il debito nazionale al 101%, dal 62% della pre-recessione. I Repubblicani hanno urlato e protestato, ma ha funzionato. Gli Stati Uniti hanno un livello di disoccupazione inferiore a quello di qualsiasi nazione dell’Eurozona.
Obama ha rimproverato i tormentatori Europei della Grecia: “Non si può continuare a spremere dei paesi in piena depressione”. Tagliare il potere d’acquisto porta solo a meno acquisto, che porta a ulteriori tagli del potere d’acquisto – una spirale di morte a cui assistiamo oggi nell’Eurozona, dalla Grecia, alla Spagna e all’italia – ma non in Germania.
“Non in Germania”. Ecco il punto. Normalmente, una nazione come la Grecia potrebbe recuperare rapidamente dalla recessione indotta dal debito svalutando la propria moneta. La Grecia sarebbe diventata nuovamente una meta turistica estremamente conveniente e le sue esportazioni a basso costo si sarebbero impennate, aumentando rapidamente la competitività. Ed è proprio quello che la Germania non poteva permettere. La Germania ha attirato nell’Euro altre nazioni Europee, allo scopo di impedire loro di praticare prezzi inferiori a quelli della Germania nei mercati di esportazione.
Limitati dalla norma del disavanzo del 3%, l’unica risorsa rimasta per il debitori dell’Eurozona è quella di pagare lo scotto accettando le misure di ‘austerità’.”
Avete compreso il gioco perverso della germania sui due fronti diversi dell’economia del vecchio continente? Da una parte investimenti speculativi usurai, supportati dai consenzienti fmi e bce, con continui prestiti alla Grecia (che ha anch’essa le sue colpe da addebitare comunque ai precedenti governi corrotti e incapaci) sotto forma di acquisto di titoli pubblici e ritorni stratosferici in termini di interessi (azione questa che ha indebitato il paese ellenico fino al tracollo). Dall’altra parte la rigidità in tutti i livelli di transazioni ai tavoli comunitari per non perdere un euro dal “piatto” di quel bottino di “investimenti” e soprattutto di interessi rapinati alla Grecia (inconcepibile che proprio la germania, che ha beneficiato di enormi tagli del suo debito pubblico alla fine della seconda guerra mondiale, si permetta di atteggiarsi oggi a giudice supremo (meglio boia) che non intende rinegoziare il debito greco).
Le finalità di questo orrendo complotto dei vertici politici tedeschi contro le nazioni più deboli dell’eurozona (il popolo tedesco in massima parte lo sa e se ne vergogna pure – vedere video precedente tratto da una trasmissione televisiva) sono quindi ormai alla luce del sole, specialmente dopo quello che è uscito dalle fauci di schaeuble e della merkel proprio oggi (“che il governo di Atene ceda le sue proprietà ai debitori”): conquistare pezzi di territorio europeo con “l’arma bianca” dell’euro, ciò che non è riuscito ad hitler con i suoi cannoni e le sue bombe.
La Grecia, di fatto, accettando supinamente ciò che aveva rifiutato prima del suo referendum interno, ha firmato l’armistizio e si è, almeno per il momento, arresa alla “campagna espansionistica” della germania.
Il resto dell’Europa dovrà intanto comprendere che la crisi dell’austerity è solo un’arma concessa alla germania che favorisce i suoi reali intenti, che adoperare il gontagocce per battere moneta significa solo generare disoccupazione, morte sociale e povertà; La vera Europa, insomma, dovrà reagire e dovrà rifiutarsi dal farsi coinvolgere ancora in questa guerra immonda seppure “sotterranea”.