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La scuola del vaffanculo

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Vi proponiamo un video, postato pubblicamente su YouTube, che rende perfettamente l’idea dei nuovi rapporti che si sono instaurati nella scuola fra la classe insegnante e gli studenti.

 

 

La classe insegnante in Italia è schiacciata tra la pressione statale che la costringerà a lavorare fino a 70 anni e l’aggressività delle nuove generazioni di ragazzi che vogliono “farsi largo” nei rapporti sociali a qualsiasi costo, senza prendere nella minima considerazione quel concetto di “rispetto” nei riguardi del prossimo (quindi anche dei professori) divenuto ormai “obsoleto”.

Con i giovani “adrenalinici” e un po’ esaltati (ma anche loro hanno le loro brave ragioni di reagire per non soccombere in una società che tende a divorare tutto) serve una classe insegnante giovane che possa adeguarsi a questo cambiamento radicale degli studenti.  Un professore settantenne, stanco e stufo dopo 40 anni di insegnamento, reagirebbe nei confronti di queste aggressioni in modo analogo a quello dello studente: mandando a ‘fanculo lui, il preside, la fornero e l’intero ministero dell’istruzione.

Non pensate che quando nella scuola gli insegnanti e gli studenti si manderanno tutti vicendevolmente a “quel paese” si potrebbe correre il rischio che le aule restino vuote?

Se vogliamo che la scuola continui ad esistere ancora in questo terzo millennio, che è purtroppo iniziato all’insegna della sopraffazione, della mancanza di rispetto per gli altri, del predominio e dell’antagonismo, dobbiamo creare i presupposti per mantenere vivo il rapporto fra le generazioni, un dialogo costruttivo, improntato sul confronto pacifico che permetta la reciproca accettazione e la pari dignità fra i più e i meno giovani elementi della nostra società.  Purtroppo però lo stato, in tutto questo, rema contro, generando soprattutto “odio” e acredine proprio su una delle basi più importanti della collettività: la scuola.

 

Autore dell'articolo: admin

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