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Come si è detto più volte: “il potere si auto-protegge”.
Per un decreto legislativo, attualmente in discussione al parlamento per il previsto parere comunque non vincolante, dopo appena 13 anni di servizio espletato correttamente, ogni ufficiale dell’esercito diventerà AUTOMATICAMENTE “Maggiore“, quindi dirigente pubblico.
Questa “genialata” costerà allo stato italiano oltre un miliardo di euro nei primi 3 anni e poi 400 milioni annuali “per omnia saecula saeculorum”.
Nel momento in cui Padoan deve racimolare 3,5 miliardi per le str… strane imposizioni della comunità europea, che motivo c’era di adottare questo provvedimento?
Semplice! I rappresentanti del potere legislativo (i politici) costituiscono in pratica la parte interna dello stato, la più fragile; si tratta di “esseri puri”, inermi ed esclusivamente “pensanti” (es: scilipoti, razzi, formigoni ecc.) vengono così protetti dal potere esecutivo, il duro guscio esterno, che è in pratica il “braccio armato” dello stato in quanto gestisce le forze militari e di polizia.
Ovviamente, proprio perché “armato”, il potere esecutivo potrebbe essere in grado di spodestare il potere legislativo (che poi in realtà è quello che “comanda”) dando vita a quello che comunemente viene chiamato “COLPO DI STATO“.
Da qui la “necessità” da parte del potere politico di ingraziarsi le forze dell’ordine, quanto meno di non inimicarsele. Negli ultimi tempi infatti, fra tagli e risparmi, si era giunti all’assurdo di indebolire fortemente lo spirito di fedeltà delle forze armate, soprattutto quelle di polizia, malpagate, sfruttate e soprattutto svigorite nei confronti della delinquenza organizzata.
Il ruffiano provvedimento, che migliora di molto la condizione economica degli “interessati”, favorisce tuttavia la fascia più elevata del potere esecutivo, proprio quella che “comanda” e che potrebbe decidere di sovvertire con la forza le sorti della Repubblica. Si guardano bene i signori politici dal proporre aumenti salariali e miglioramenti di carriera nei livelli operativi (i più bassi) delle forze armate. E’ un po’ quello che fanno le lobby economiche con certi parlamentari: “io ti piazzo sul trono, ti strapago e ti permetto di usufruire di grandi benefici, ma tu dovrai fare quello che dico io“.
E’ triste dirlo, ma quello che stanno ottenendo le forze dell’ordine, non è legato ai loro meriti e ai sacrifici fino adesso sostenuti, piuttosto alla necessità di mantenerne integra nel tempo la fedeltà incondizionata alla solita casta di potere seduta sul trono.
Per visionare l’articolo del Corriere della Sera che segnala il decreto cliccate qui.