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I Play goff di serie B

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Già di per sé l’invenzione dei play off, qualsiasi sia lo sport preso in considerazione, ci sembra una sorta di speculazione normativa per aumentare il numero delle partite, e quindi degli incassi, da parte di chi regge le fila delle varie federazioni, invalidando peraltro anche parte dei reali responsi che il campionato ha decretato sul campo.

Ma se a questo aggiungiamo l’inutile e spesso eccessiva carica agonistica e campanilistica che questo strascico di stagione può comportare, abbiamo il quadro completo di quanto possano essere perniciose, per lo stesso sport e per la sicurezza di spettatori e giocatori, certe perfide magagne, imposte ai regolamenti ufficiali di una disciplina, dalla continua ricerca del profitto economico da parte di chi gestisce l’organizzazione ufficiale e i relativi indotti (diritti televisivi, casse dei club, agenzie di viaggio ecc.).

Di questi indegni escamotage normativi per far guadagnare di più gli addetti ai lavori ne hanno ormai piene le tasche forse tutti gli spettatori di tutti gli sport, basti pensare al solo campionato di calcio di serie A giocato a spezzatino dal venerdì al lunedì successivo e, soprattutto, a orari diversi anche nella stessa giornata. Una follia che sta allontanando, piuttosto che implementarlo, l’interesse per il calcio da parte di gran parte degli italiani.

Il caso della seconda partita di finale play off per la serie A, giocata a Frosinone dalla squadra locale contro il Palermo, è apparso l’emblema di questa pericolosa e strumentale assurdità.

Il Frosinone era arrivato davanti al Palermo durante il campionato, poteva andare in A direttamente insieme al Parma e all’Empoli, invece no: il regolamento di fine campionato prevede il rimpasto del responso finale permettendo a ben cinque squadre che hanno preso meno punti della terza, di poter scippare in corsa il terzo posto, valido per la promozione in A, a chi aveva acquisito in campo quel tanto sospirato terzo posto.

Quindi proprio come 6 cani che vogliono afferrare un osso dalle fauci di chi se l’era aggiudicato in precedenza. In questo caso è stata concessa un’opportunità al Palermo che era arrivato quarto ma, visto come sono andate poi le cose nella doppia finale, sarebbe stato meglio evitare tanta schiumante rabbia, tanta inverosimile animosità e tanta incivile antisportività. Dare direttamente al Frosinone l’accesso alla A avrebbe fatto bene allo sport calcio e impedito ai giocatori ciociari di esporsi in certe goffe sceneggiate che di sportivo non hanno proprio nulla (lancio di palloni in campo sull’1 a 0 per bloccare gli attacchi del Palermo, tuffi stile “tutti giù per terra” come nella rubrica di Militello a Striscia la Notizia, gioco duro e provocatorio fin dal primo minuto, ecc. ce n’è stato proprio per tutti i gusti) e al Palermo di fare un sacrosanto ricorso i cui esiti potrebbero ancora lasciare in sospeso questo benedetto campionato di serie B 2017/2018. La scadente prestazione arbitrale poi ha fatto il resto, parlare dunque di play goff non è del tutto infondato.

Il caso della partita Frosinone-Palermo ha spinto il Giudice Mario Conte a inviare la seguente lettera al Presidente del Coni Giovanni Malagò, pubblicata ieri su ilGazzettinodiSicilia.it 


Caro Presidente Malagò,
ho riflettuto molto prima di scriverle questa lettera pubblica, che spero leggerà, ma poi alla fine ho deciso di farlo, perché credo che il suo post su Twitter meriti una certa attenzione e, soprattutto, una qualche risposta, da profondo amante del mondo dello sport, quale sono, da quando sono nato.
Perché vede, caro Presidente, lei oggi ha inneggiato alla Promozione del Frosinone, società per la quale, le confesso, fino a ieri nutrivo un po’ di sana simpatia, come per tutte quelle squadre di provincia che con grandi sacrifici riescono ad entrare nel calcio di élite, come una sorta di modello da seguire.
Ed io spero che lei, in assoluta buona fede e pieno di impegni, non abbia visto la partita di ieri con il Palermo che ha sancito la promozione in serie A della Sua società modello.

Perché chiunque ieri sera ha visto la partita, e mi creda sono stati in tanti, tifosi e non, non può non aver capito che quella è stata la dimostrazione più evidente di cosa NON debba essere lo Sport, così come lo intendiamo noi, forse illusi, amanti di questa nobile disciplina.

Perché cominciare a simulare dal 4’ minuto, giocare duro fin da subito e soprattutto cercare di condizionare l’arbitro (riuscendoci purtroppo…) per tutta la gara non è Sport ma tutt’altro.
Per non parlare dell’ignobile farsa finale del tempo di recupero, in cui tutti, giocatori, raccattapalle e pubblico, hanno avuto come compito quello di impedire di giocare, lanciando palloni in campo ed arrivando addirittura ad impedire che l’arbitro fischiasse regolarmente la fine.
Se può, La prego, di rivederla.
Stavamo tutti cercando di leccarci le ferite, perché sa, caro Presidente, noi a Palermo nel mondo dello sport ne abbiamo fin troppe, quando è arrivato il suo post, quasi di beffa, che non possiamo proprio accettare, non tanto noi anziani, che ormai abbiamo fatto il callo, ma soprattutto giovani, quelli che lo Sport vero non l’hanno purtroppo mai visto sul serio.
Perché non ci può dire che quello che abbiamo visto ieri è un modello di società sportiva.
Quello che abbiamo “ammirato” ieri e’ uno spot perfetto su quello che dobbiamo insegnare ai nostri giovani a non fare, se vogliono praticare lo Sport con la S maiuscola.
Quindi, caro Presidente, la prossima volta che vuole celebrare qualcosa o qualcuno, la prego di documentarsi per bene.
Perché Lei dovrebbe essere la figura di vertice dello Sport in Italia e lo Sport, in qualsiasi parte del mondo, dovrebbe essere una cosa pulita.
E ieri, mi creda, lo spettacolo che abbiamo visto non lo è stato, in nessun modo possibile ed immaginabile.
Lo Sport dovrebbe essere il modo migliore per combattere la criminalità, togliendo i ragazzi dalle strade e mettendoli nelle palestre, dove non si vince con la violenza ma con il sudore e la fatica.
Ieri è stata solo la dimostrazione di come si possa vincere facendo i furbi ed eludendo palesemente le regole.
Per il futuro si ricordi di questo, per favore, perché Lei ha una grande responsabilità in questo Paese.
Soprattutto verso coloro che ancora credono che lo Sport possa aiutare i giovani ed il nostro futuro.
Cordialmente, Mario Conte


 

Autore dell'articolo: admin

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