Occorre dare un segnale forte contro il degrado dei media in Italia. Tutto ciò che genera “numeri” all’interno dei social, nonostante sia ripugnante e immorale, viene trasferito nelle reti pubbliche e private per fare audience da sbandierare agli sponsor pubblicitari e trarne il solito squallido profitto economico.
Dalle dirigenze dei media ormai l’etica viene vista come un limite ai guadagni, non come indice di qualità e civiltà.
Anche se, con il solito metodo dell’autoreferenzialità e delle compiacenze delle società che si occupano di statistiche (auditel) quest’ennesima mostruosità televisiva, denominata festival, registrerà alla chiusura dei giochi il consueto fasullo record di ascolti, proporrei di spegnere la tv durante la “fatidica” settimana sanremese. Riscoprite il cinema, la lettura di un buon libro, una passeggiata in centro o una bella serie televisiva di Netflix.
I maledetti dei media pubblici vanteranno lo stesso finti share spaziali, ma il reale segnale negativo della massa popolare, per quanto occultato alla Nazione, cadrebbe sulle teste degli addetti ai lavori ridimensionando la loro mancanza di scrupoli morali e le loro indegne aspirazioni di carriera.