Una pagina di facebook denominata “Ambasciata di Palestina in Italia” accusa il social di aver bannato molti dei post di denuncia del genocidio tuttora in corso a Gaza, così peraltro come è stato già fatto più volte con i post di Alessandro Di Battista sullo stesso tema.
Vorremmo capire a questo punto l’utilità dei social media in quest’ottica di estrema censura nei riguardi di importanti fatti di cronaca mondiale e di contestuale benevolenza per gli scriteriati commenti dei troll, i post di giovani dementi che pubblicano le loro criminali bravate metropolitane e gli inutili video demenziali che stanno saturando i server di futilità allo stato puro.
Se le piattaforme social vogliono avere un futuro, prima di scomporsi miseramente nel caos dell’inutilità totale che sta ormai prendendo il sopravvento, dovranno organizzarsi meglio nei controlli dei contenuti, attualmente sono affidati a gente incompetente e incapace o, peggio ancora ad automatismi (forse anche dell’AI) mal gestiti e mal programmati. A questo punto si può parlare di social-censura demenziale.
Al riguardo ricordiamo che anni fa, per bloccare foto porno nei post, facebook è arrivata a censurare migliaia di immagini di quadri di nudo di noti artisti internazionali anche storicizzati; l’ignoranza integrata alla tracotanza.