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Ecco, ora anche MCC ha scoperto la follia della SOCIETÀ DELLE SFIDE, quella di cui parla tanto il nostro Presidente Mattarella (in ogni suo discorso, come in quelli di tutti i politici del mondo c’è sempre la parola SFIDA).
Ed ecco la “sfida delle sfide” … oppure, come avrebbe detto Saddam Hussein, la “madre di tutte le sfide“: generare l’AI più potente di tutte le altre, un modo insomma per farla finita con l’intera umanità, per farci precipitare tutti nell’abisso … ma volete mettere la “gioia” di vincere la “sfida globale” contro tutti gli informatici del pianeta?
Di queste “sfide” NE ABBIAMO PIENE LE TASCHE, vogliamo serenità e pace, non competizione inutile e demenziale di tutti contro tutti, continuando così l’ERA DELLE SFIDE sarà anche l’ultima per l’umanità.
“Meta e Scale AI vogliono costruire la superintelligenza. Lo dicono esplicitamente. Vogliono essere “quelli che ce la fanno”. Come se fosse una gara. Come se servisse a qualcosa.
I CEO parlano di una “missione comune”: creare l’intelligenza artificiale più potente del pianeta. Ma non per fermarla, studiarla, regolarla. No. Perché così si vince.
Perché oggi non conta più se l’AI sia utile, sicura o democratica. Conta che sia grande. Che arrivi prima. Che domini.
Alexandr Wang di Scale AI ha detto che i prossimi modelli saranno addestrati su tutti i dati mai esistiti. Ha usato proprio questa espressione: all data ever created. Un’escalation fuori controllo.
Eppure ci eravamo appena detti che serviva prudenza, trasparenza, limiti condivisi. Dopo mille articoli, audizioni, dichiarazioni pubbliche. Tutto cancellato in una riga di marketing.
Il paradosso è che ci stiamo affidando a chi ha interesse diretto nel non rallentare. A chi dalla corsa ci guadagna. A chi prende la paura pubblica e la trasforma in investimenti. Come se l’AI fosse una minaccia da correre, non da evitare.
Non è più sviluppo tecnologico. È colonizzazione cognitiva. Una sfida geopolitica mascherata da progresso. E noi, ancora una volta, restiamo spettatori.”
Marco Camisani Calzolari