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Giuliano Ferrara e Radio “l’ombra”

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Si ode un tamburo lontano: bunga bunga bunga …è Radio Londra, l’orrore televisivo della sera del 15 marzo 2011 su RAI 1.

Un po’ di tempo fa, quando alle 20,30 in punto di ogni sera appariva sul teleschermo il compianto Enzo Biagi, il mio sistema nervoso subiva sempre un violento sussulto ed una rabbiosa tracimazione di adrenalina mi costringeva a cambiare canale con urgenza.

La cosa non piaceva affatto né a mia moglie né alle mie figlie, che mi consideravano dispotico e prepotente nella gestione del telecomando; ero quindi obbligato a spiegare loro giornalmente che il passaggio da una rete all’altra non era affatto una dimostrazione di una mia presunta supremazia familiare, peraltro mai esistita nel regime di casa mia che mi ha sempre visto costantemente in minoranza, ma che costituiva invece l’unica via di fuga da una sofferenza quasi fisica che mi pervadeva quando vedevo naufragare miseramente un concetto che considero tutt’oggi basilare per qualsiasi democrazia: “non deve essere mai concesso troppo potere ad un solo individuo, specialmente quando si tratta di potere mediatico”. La storia dovrebbe insegnare qualcosa.

Ma questa idea non passava neanche per l’anticamera del cervello a quelle persone che avevano messo Enzo Biagi a pontificare ogni sera per un quarto d’ora circa durante la fascia oraria di maggiore ascolto…ma almeno era Enzo Biagi.

Sopportai per tanto tempo, con rassegnazione e impotenza, che un solo uomo potesse esprimere unilateralmente il proprio pensiero a 5/6/7 milioni di italiani ogni sera, per ogni settimana, per ogni mese, senza che i  5/6/7 milioni di italiani avessero mai chiesto le sue opinioni; tra l’altro il cachet a Biagi, trattandosi di emittente pubblica, veniva pagato proprio dagli utenti che dovevano subire passivamente il programma, senza poter intervenire in alcun modo in contraddittorio proprio per la tipologia di quella trasmissione ….ma almeno era Enzo Biagi.

Oggi, dopo un salubre intervallo di qualche anno, ma anche dopo la perdita di un grande nome del giornalismo italiano, La RAI torna a fare l’errore mostruoso di concedere 15 minuti di massimo ascolto ad un solo individuo…e che individuo!!

Con tanti validi giornalisti che il centro-destra poteva imporre sul piccolo schermo per “bilanciare” il trattamento subito in passato da Enzo Biagi (e nel presente da Santoro, Fazio e Floris) si decide di far apparire il faccione peloso di Giuliano Ferrara, con le incredibili e raccapriccianti conseguenze connesse.

Ferrara non è neanche “l’ombra” di Biagi, anche se la sua ombra potrebbe contenere una ventina di ombre di Biagi, i suoi sono troppo spesso sproloqui iniqui e obliqui (trasversali), privi di coerenza rispetto ad altri concetti espressi da lui stesso nel passato.

Ma siamo in una democrazia, e come lui ritiene di poter sparare liberamente raffiche di minchiate, così anche io e gli altri italiani che la pensano come me, riteniamo di poter esprimere la nostra opinione altrettanto liberamente, anche se si tratta di minchiate di altro tipo…con la sola differenza che lui parla a milioni di telespettatori in TV e viene pagato profumatamente per farlo, mentre io lo faccio gratuitamente e dalle righe di un blog, letto solo da qualche centinaio di persone.

La sera del 15 marzo 2011 Ferrara ha toccato l’apice dell’orrore morale nell’accusare di inciviltà gli abitanti di Maglie, un paese del leccese, colpevoli di aver fischiato e apostrofato con la parola “vergogna” quella grandissima diva di Karima El Marough (per coloro che non conoscano il vero nome di questa grandissima artista internazionale preciso che si parla della straordinaria Ruby…quella del “bunga-bunga” no?).

La grandissima, reduce dai successi ottenuti ad Arcore e a Vienna, nei locali balli delle debuttanti, era stata invitata in una discoteca di Maglie come “ospite d’onore” (sì…proprio d’onore..non è un refuso di stampa) per esprimersi in qualche sua performance artistica, e si era presentata a bordo di una “modestissima” limousine bianca di soli 8 metri di lunghezza.

Ferrara ha parlato di oltraggio alla suprema donna, paragonando lei alla Maddalena ed i cittadini di Maglie ai talebani.

La prossima volta, al prossimo arrivo della “divina” a seguito di un prossimo invito prestigioso come quello di Maglie … mi raccomando…per non disturbare il buon umore di Giuliano Ferrara e non contraddire il suo “verbo”, che costituisce “verità e saggezza assoluta”, dovrete accogliere la “fantastica” almeno con la banda del paese, fatela passare su un tappeto rosso (anche se non lo toccherà nemmeno, perché lieviterà soavemente nell’aria) e perdonatela per le sue scelte di vita, seguendo l’esempio di Gesù (anche questo paragone è di Giuliano Ferrara) …d’altra parte ormai i costumi sono cambiati, è inutile fare stupido moralismo… questo è il mestiere più antico del mondo (sempre “parola” di Giuliano Ferrara).

Pensatela come volete, siamo in un paese democratico, ma a me girano i “cabasisi” a sentir dire alle ragazzine di oggi: “mah! Lavoro non ce n’è, quella fa la buttana, è piena di soldi ed è anche famosa…quasi quasi ci faccio un pensierino”.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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