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Fiscal Compact e Amen

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Con il nostro articolo del 19/3 intitolato “La guerra economica e il grande ricatto” (clicca qui per leggerlo) abbiamo segnalato quella infinita serie di “pali e paletti”, imposti dall’EU,  sui quali la Repubblica Italiana e gran parte delle nazioni del vecchio continente stanno restando appunto “impalate”.

Il grande  “impalatore”,  il grande “Dracula” succhia sangue, è questa maledetta Europa unita sotto il segno di una moneta unica che non funziona e che non riuscirà mai a rimorchiare, in quella folle corsa verso una impossibile crescita comune, gran parte degli stati membri ridotti ormai a una serie di “corpi morti” trascinati a viva forza nella polvere dal carrozzone europeo che ha tanta voglia di correre.

Nell’articolo, fra le righe, si parlava anche del “Fiscal Compact” un osceno accordo sottoscritto in fretta e furia dal signor Monti nei primi mesi del 2012.  In pratica si tratta dell’impegno di perseguire il pareggio di bilancio “da subito” e con l’obbligo di rientrare annualmente del 5% del totale del debito pubblico nazionale (oltre 2.022 miliardi di euro).  Sarebbe come imporre a un paraplegico di correre i 100 metri in 9 secondi netti, quindi molto meglio di Usain Bolt.

Un’idea insensata, specialmente in questo momento di recessione e di crisi internazionale. Eppure 25 paesi su 27 hanno sottoscritto questo autolesionistico accordo, solo i rappresentanti del Regno Unito e della Repubblica Ceca, dimostrando sufficienti capacità intellettive, si sono rifiutati di apporre la loro firma in calce a un documento tanto scriteriato.

Questa è l’ennesima follia di un tecnico “bocconiano” che in un anno di leadership governativa ha fatto tanti di quei danni che se ne parlerà per “omnia secula seculorum” nei libri di storia (non certamente in quelli di Economia, proprio per mantenere dignità alla materia).

Di questo accordo capestro che il cosiddetto “professore” ci lascerà in eredità, ne stanno parlando abbondantemente tutti gli organi di stampa, il programma tv “Striscia la Notizia” e sul web il blog di Grillo, noi di  Striscia la Protesta, LinkSicilia.it ecc. ecc.

Dietro tutto questo vi sono solo tre possibili spiegazioni:

1)      L’ipotesi “menti maligne”.  Un gruppo di oscuri “signori” vuole conquistare interi territori all’interno del continente europeo senza utilizzare le armi tradizionali. Sfrutta così gli assurdi regolamenti economici europei per mettere in ginocchio le nazioni più indebitate impoverendone i popoli, rendendoli schiavi dei paesi più stabili e governandone le sorti succhiando la loro linfa vitale (residua).

2)      L’ipotesi “dementi a gogò”.  Tutti i politici, o pseudo-tali, di qualsiasi nazione europea, che si sono alternati alla firma sui tavoli degli accordi internazionali, da Maastricht in poi, sono solo poveri deficienti  e incapaci che non hanno preso coscienza di tutto quello che hanno sottoscritto e delle conseguenze delle loro condotte per le rispettive Nazioni.

3)      L’ipotesi “1 +2”. La terza via, l’ipotesi che nasce dalla possibile sussistenza, in forma parziale, di entrambe le prime due ipotesi. Le “menti maligne” hanno profittato dei “dementi a gogò” per portare avanti il loro progetto di espansione territoriale utilizzando le regole capestro che i “dementi”, totalmente sottomessi, hanno approvato passivamente.

Sta a voi scegliere quale delle tre ipotesi sia la più valida…. non esistono altre soluzioni.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

1 commento su “Fiscal Compact e Amen

    Santokenonsuda

    (14/04/2013 - 17:19)

    E ora c’è l’ultima notizia (regolarmente censurata dai media) che mette ancora più in luce l’assurdità di questo impegno taglia-palle. Guarda guarda il Bundesrat (una specie di Senato tedesco) si è rifiutato di ratificare il castrante Fiscal Compact proposto dal governo Merkel rimandando ogni decisione alla Commissione di mediazione. Sono proprio gli autori di questo incredibile pastrocchio a volerlo tenere a distanza…..ma ci rendiamo conto in che fogna ci siamo infilati?

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