olio su tela 120 x 90 “Electro-Magneto” di Sergio Figuccia
Esultiamo… ovviamente! Ma perché le autorità vaticane hanno atteso tanto tempo prima di distruggere le loro inquinanti (e inquietanti) attrezzature elettromagnetiche?
La denuncia contro Radio Vaticana, novello untore della peste elettromagnetica del terzo millennio, è partita nel lontano 1999. Per una decina di anni la gente di Cesano e dintorni ha dovuto “subire” ancora forzatamente le trasmissioni radiofoniche di questa emittente, amplificate fino all’inverosimile tanto da poterle udire chiaramente da citofoni, lavastoviglie e perfino termosifoni, nonostante i gravi danni alla salute degli abitanti del posto già evidenziati dalla ASL nel decennio precedente.
Nel frattempo quindi tantissimi bambini si sono ammalati di leucemia, tanta povera gente ha contratto tumori e malanni simili (linfomi e mielomi) senza riuscire minimamente a far diminuire questo strazio di trasmissioni palesemente nocive alla salute.
Se vogliamo fare un parallelo storico si potrebbe dire che si è trattato di una riedizione delle tristemente celebri crociate cristiane. Una guerra per imporre una religione, stavolta combattuta con le armi mediatiche ed elettroniche, ancor più micidiali per la salute delle medievali lance e spade.
I responsabili (cardinale roberto tucci, padre pasquale borgomeo e costantino pacifici) ricevono gli avvisi di garanzia solo nel 2003. Dovrebbero essere perseguiti dalla magistratura italiana per “strage” colposa, come qualsiasi altro delinquente comune nonostante si tratti di cardinali o religiosi in genere, infatti tutti erano a conoscenza dei gravi danni subiti dalla popolazione del posto, a maggior ragione i “capi” porporati cui va attribuita la colpa di tale “sterminio di massa”. Invece la lentezza della giustizia italiana ha permesso la condanna definitiva di Radio Vaticana solo nel 2011, permettendo così al cardinale tucci (unico sopravvissuto fra i responsabili) di beneficiare della prescrizione e agli altri, nel frattempo defunti, di “uscirne” per “non luogo a procedere“. Fortunatamente, almeno, la Corte di Cassazione ha condannato Radio Vaticana al risarcimento dei danni.
Però, grazie anche a una iniziale perizia di parte (evidentemente favorevole) di Umberto Veronesi che ha rallentato l’iter legale, concedendo il beneficio del dubbio all’emittente, e ad una serie di rinvii e di gradi successivi di giudizio, Radio Vaticana non è stata bloccata nella sua attività di mortale inquinamento per almeno 13 anni successivi alla iniziale denuncia della ASL competente per il territorio. Quindi altri ammalati e altri morti.
Solamente nel giugno del 2012 il portavoce dell’emittente, Padre Lombardi, ha comunicato la cessazione delle trasmissioni in onde medie e corte e la prosecuzione di questa “necessaria” programmazione radiofonica (della quale la gran massa degli italiani farebbe volentieri a meno) sul web e con i nuovi supporti tecnologici. Tuttavia le operazioni di smantellamento delle 4 torri “assassine” (quelle che trasmettevano in onde medie) sta avvenendo solo in questi giorni, quindi nel 2014. Quante vite si sarebbero potute salvare se queste operazioni si fossero svolte in un lasso di tempo inferiore?
Come sempre la collusione fra poteri diversi del nostro sistema sociale riesce a prevaricare sulla vita umana.