Ancora una volta i vigili urbani d’italia tornano a fare notizia. Dopo aver sostituito più che meritatamente i Carabinieri nelle celebri demenziali barzellette, proprio per le loro tragicomiche iniziative volte a “raccattare” denaro dalle tasche dei cittadini con le più creative e originali motivazioni, i vigili urbani sono stati sottoposti di recente ad acerrime critiche per essersi assentati dal lavoro nel Comune di Roma la notte dell’ultimo dell’anno.
Ma se critiche, disapprovazioni e biasimi devono piovere sulle teste di questo poco amato gruppo di lavoratori, ben altri dovrebbero essere i fattori stimolanti.
I vigili urbani di ogni comune italiano dovrebbero intanto comprendere (probabilmente nei corsi di avviamento al lavoro al momento dell’assunzione viene loro insegnato tutt’altro) che il loro ruolo è omologo a quello di “impiegato comunale“, e come tale di operatore posto al “servizio dei cittadini” e del primo cittadino (il sindaco) in particolare. La “necessità” di utilizzare il mezzo coercitivo della sanzione pecunaria deve costituire una ultima risorsa contro i trasgressori delle normative vigenti, non di certo un’arma puntata continuamente alla tempia di qualsiasi cittadino per “fare cassa” in favore dell’amministrazione comunale.
I loro interventi dovrebbero essere tutti improntati a prevenire eventuali trasgressioni e, solo in presenza di chiare e gravi violazioni delle regole, eventualmente punirle con pene pecuniarie; troppo spesso invece gruppi di vigili vengono letteralmente sguinzagliati nelle città col solo scopo di raccogliere denaro cercando “fra le righe” del codice civile e di quello stradale le più creative motivazioni per multare i “contravventori”. Uno dei nostri autori ha persino raccolto la testimonianza di un impiegato comunale che, prendendo le distanze dal corpo dei vigili urbani della sua città, che non ha neanche voluto qualificare come propri colleghi (come lui, anche i vigili sono impiegati comunali), ha candidamente dichiarato che ogni mattina i dirigenti della cosidetta “polizia municipale” IMPONGONO agli agenti di “uscire dalla caserma e andare a caccia di soldi” … una scorrettezza etica di una gravità assoluta nei confronti della popolazione, delle istituzioni rappresentate e del codice professionale che detta finalità e regole ben diverse e ben più civili di una “raccolta fondi” effettuata sotto la bandiera di una indegna illegalità mascherata da legalità. Sfruttare la legge, o ancor peggio interpretazioni personalizzate della legge, a fini speculativi è roba prossima alla vessazione malavitosa, non certo degna di una pubblica istituzione al servizio della cittadinanza.
Purtroppo di abusi clamorosi in tal senso se ne sono verificati tantissimi nell’ultimo anno: dal barista multato per aver posato dinanzi al proprio locale una elegante ciotola di marmo, per far bere i cani portati a spasso dai clienti, “occupando abusivamente il suolo pubblico“, all’esercente sanzionato con oltre 1.500 euro per aver reso liberamente fruibile un biliardino di “calcio balilla” senza il raccoglitore delle monetine, dai passi carrabili “a raso” tassati con la “tosap” come fossero state operate modifiche a manufatti comunali, alla turista multata per aver gettato fuori l’orario previsto un sacchetto di spazzatura non suo e da lei ritrovato al centro della carreggiata stradale (un atto di civiltà trasformato in trasgressione a solo uso speculativo).
Il buon senso dovrebbe vincere sul facile e strumentale “abuso di potere“, e chi vuole nascondere dietro un falso ed eccessivo zelo, che lo rende poco gradito alla cittadinanza, il personale interesse di essere assegnato a incarichi d’ufficio invece che a compiti esterni “più a rischio per la salute”, dovrebbe CAMBIARE MESTIERE, proprio in funzione della nuova legge sui licenziamenti varata recentemente dal governo renzi.
Insomma sono queste le cose che disturbano i cittadini e i contribuenti italiani, non di certo l’assenza di vigili per strada la notte di capodanno. Insensato pensare di controllare strade vuote mentre tutto il popolo sta chiuso nei locali a brindare, magari buttando roba dai balconi proprio sulle teste di agenti della polizia municipale che non si sono resi “colpevoli” di assenteismo.
Una volta per tutte multiamo, puniamo, sanzioniamo e perseguitiamo pure chi si rende realmente responsabile di ILLECITI, e questo deve valere sia per i cittadini che per gli agenti addetti alla sicurezza, vigili urbani compresi, ma colpire i “peccati veniali” con la stessa scure adottata per i reati più gravi è una stupidità che non appartiene alla cultura di una nazione civile, soprattutto perché mortifica quel famoso “buon senso” che deve stare alla fonte di qualsiasi attività di pubblico servizio.
1 commento su “Vigili inurbani”
admin
(21/01/2015 - 12:39)Oggi (20/1/2015) giunge notizia di un’altra “PERLA” dei signori vigili urbani… stavolta siamo a Milano, la città dello “zelo assoluto”.
Multata per sosta vietata un’automobilista che era scesa in fretta e furia dalla propria auto per praticare il massaggio cardiaco a un uomo che era svenuto sul marciapiede di fronte.
Risultato dell’intervento: uomo salvo grazie al massaggio cardiaco praticato dalla signora, che però si è beccata la multa per aver lasciato l’auto, in quei minuti della sua azione salvavita, in due metri di spazio dove qualche altro “genio” del comune aveva deciso di apporre un cartello di zona vietata.
Occorrerebbe raggruppare questi “orrori” in un apposito bestiario da pubblicare e diffondere nel mondo, anche a fini storici; l’educazione civica dovrebbe essere impartita alle nuove leve della società ma partendo, innanzi tutto, proprio da chi dovrebbe vigilare correttamente sul rispetto delle regole ENTRO I DOVEROSI CANONI DEL BUON SENSO E DEL VIVERE CIVILE.