La nostra croce estiva si chiama zanzara. Certo può apparire poco intelligente da parte nostra “protestare” contro la natura, ma almeno concedeteci l’opportunità di sfogare in qualche modo la nostra rabbia contro un essere sfuggito alle logiche della creazione divina.
Infatti Nostro Signore, quando definì le creature che avrebbero popolato poi il pianeta terra, probabilmente si distrasse per qualche secondo e uno dei suoi animali non gli riuscì molto bene. Comprese l’errore solo quando iniziò a grattarsi veementemente perché la prima zanzara della storia aveva già “preso servizio”.
Non che l’uomo gli fosse venuto poi molto meglio, ma almeno quello strano individuo bipede quando si metteva a “succhiare sangue” lo faceva con cognizione di causa, per scelta politica e per interesse personale, la zanzara no, rompeva le scatole e basta e neanche per nutrirsi.
Nostro Signore decise però di lasciarle sulla terra, ormai il danno era stato fatto, pensò, tanto valeva lasciarle crescere e moltiplicare come aveva detto di fare a tutti gli altri animali e magari, perniciose come erano, avrebbero potuto costituire una delle tante punizioni per l’espiazione dei peccati umani.
Dal giorno della creazione queste “bestie immonde” sono cresciute, si sono trasformate e moltiplicate tanto da diventare gli esseri più fastidiosi e pericolosi dell’intero pianeta (vedremo dopo perché).
Intanto hanno raddoppiato gli orari di servizio; fino a qualche anno fa timbravano il cartellino intorno alle 18,00 per poi staccare dal lavoro alle ore 8,00 dell’indomani mattina. Gli uomini apprezzavano questo accordo sindacale dei pestiferi insetti perché avevano almeno mezza giornata libera dalle punture, poi però giunsero le celebri “zanzare-tigre” che, facendo saltare tutti i precedenti “contratti di lavoro”, integrarono l’attività delle colleghe notturne coprendo h24 il “rompimento di palle” per la razza umana.
Gli scienziati hanno cercato negli anni di capire cosa spinge una zanzara a pungere e succhiare con tanta caparbietà. Inizialmente avevano supposto che, essendo specializzate in quest’attività solo le femmine (pare infatti che i maschi si grattino la proboscide per tutta la giornata), il motivo fosse da ricercare nella necessità di riscaldare l’addome col sangue caldo delle proprie vittime per covare meglio le uova. Ma la cosa finì col perdere significato quando qualcuno fece notare agli scienziati che in presenza di giornate di scirocco con quasi 50 gradi di temperatura, le maledette continuavano a imperversare ancora più eccitate, succhiando sangue a 37 gradi che avrebbe potuto persino raffreddare il loro addome.
Studi più profondi stabilirono così che le zanzare-femmina cercano invece di succhiare proteine dal sangue umano e sembra che preferiscano persino quello di tipo zero rispetto ai banali A, B e AB che comunque non disdegnano.
La ricerca a quel punto puntò sulle punture (mai linguaggio tanto ridondante fu più adatto) mirate, sulla capacità cioè delle “dannate” di scegliere con cura i propri obiettivi, le vittime insomma sembrerebbero selezionate in base al tipo di sudorazione, di odore (o puzza) emanato, al colore della pelle o degli abiti. Le zanzare insomma sembrerebbero avere pure dei gusti ben precisi, optano per una o per un’altra persona a secondo delle “tendenze” del momento. Così un anno va di moda l’uomo caucasico sudato che prende il sole sulla spiaggia, mentre l’anno successivo viene suggerito come doc il sangue della donna in menopausa che all’imbrunire tenta di leggere un libro distesa su una sdraio color marrone. Nel tempo sono stati in voga i tennisti mancini durante le partite in notturna, le casalinghe con le mutande nere dinanzi i fornelli per preparare il pranzo, le coppiette che tentano disperatamente un amplesso al chiaro di luna crescente, i bagnini abbronzati che trasudano testosterone mentre abbordano le turiste, ecc. ecc. ecc.
Gli scienziati le hanno studiate, analizzate, monitorate, ma ancora non sono riusciti a capire cosa realmente scateni tanta aggressività nei confronti dei nostri vasi sanguigni.
In pratica le “degenerate” (sempre le zanzare), più che agire secondo madre natura, sembrerebbero proprio scassare gli zebedei a loro insindacabile piacimento, solo solo per puro divertimento ai nostri danni. C’è infatti il padre della ricerca scientifica moderna del settore, un entomologo tedesco, che vorrebbe cambiare l’attributo “tigre” alla peggiore razza di zanzare, sostituendolo col suo cognome, ed in effetti le “zanzare-Strunzh” sembrerebbero così meglio rappresentate in campo scientifico internazionale.
In uno studio pubblicato sulla rivista specialistica Current Biology, un team di ricercatori dell’Università di Washington e del California Institute of Technology ha stabilito che la zanzara è l’animale più pernicioso e pericoloso del pianeta (certo ci voleva uno staff di dottoroni del genere per stabilirlo), perché agendo con una strategia basata su elementi olfattivi, termici e visivi, meglio dei Marines americani, colpisce un’infinità di esseri umani essendo pure portatrice di patologie come malaria, febbre gialla, virus del Nilo Occidentale, febbre dengue, encefalite ed altre ancora. Insomma, proprio una scassacabbasisi professionale.
Lo stesso studio ha evidenziato che l’utilizzo di spray, unguenti, zampironi, insetticidi per ammazzare o tenere lontani dall’uomo questi dannati ditteri, sta finendo col far ottenere l’effetto contrario e le zanzare, abituandosi a tale bombardamento, si stanno perfino fortificando.
Noi di Striscia la Protesta però abbiamo scoperto qual’è il migliore strumento per combatterle, un attrezzo spesso sottovalutato, ma che in realtà non ha alcuna controindicazione che possa favorire la crescita e l’evoluzione delle “maledette”. È l’unico mezzo che riesce a distruggerle in un solo istante, facendole letteralmente esplodere senza danneggiare né i nostri polmoni né la nostra pelle; per noi l’inventore di quest’attrezzo meriterebbe il Premio Nobel per la Scienza … stiamo parlando della racchetta elettrica, l’unica che neutralizza al primo set il tuo avversario anche se non sai giocare a tennis.