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Chi guarda in bocca al caval donato?

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Sinceramente devo dire che cadono le braccia a leggere certi commenti su Facebook e in genere su internet.
Che la voglia di protagonismo spinga gran parte dei webnauti a “straparlare” o a scrivere banalità, convinti di “spargere nel mondo” verità sensazionali, è cosa ormai più che acclarata, ma quando si commentano negativamente post e video, che appaiono alla maggioranza delle teste pensanti “oggettività” inconfutabili, sembra di essere su un altro pianeta, magari come quello gemello della terra scoperto pochi giorni fa, dove tutto appare però capovolto, dove qualunque cosa si presenta all’incontrario.

Provate a scrivere che l’asino non vola e vedrete che ci sarà di certo qualcuno che sosterrà sofisticamente l’esatto opposto; devo confessare che in questi casi arrivo perfino a rimpiangere i commenti magari retorici, se non infantili e ultrasintetici, affidati talvolta alla stitica espressività degli emoticon.

Il caso della “Via dell’Onestà”, per esempio, (la stradella costruita dal M5S per rimediare temporaneamente ai disagi causati dal crollo del celebre pilone dell’autostrada Palermo-Catania) è proprio in questi giorni oggetto di grandi acclamazioni e critiche acerrime che definire “inspiegabili” e “paranoiche” può apparire semplicistico se non vengono inquadrate in un contesto di “gelosia politica”, di “lesa maestà del potere vigente” o squallido desiderio di apparire a tutti i costi in controtendenza, per farsi meglio notare all’interno della “pazza folla”.

È fuori da qualsiasi dubbio che un’opera stradale, per quanto ridotta e meno comoda di un’autostrada, costruita in un solo mese senza aggravio di costi per la pubblica amministrazione, che se ne sta lì a guardare senza fare nulla in alternativa, possa solo essere accettata da tutti con sincera gratitudine …. e invece no! La becera amministrazione regionale guarda in bocca al “caval donato” trovandovi diverse “carie dentali” che rendono difficile la “masticazione” (e soprattutto la metabolizzazione) di quel regalo, che sa tanto di sfottò per l’incapacità di chi dovrebbe gestire la cosa pubblica.
Ma quel che è peggio è la insistente e patetica contrapposizione di un piccolo (perché tale è per fortuna) nucleo di personaggi che nei social network danno ragione proprio al governo centrale e a quello regionale, criticando l’iniziativa e parlando persino di “populismo”.
Certo, se non fosse tanto grave, farebbe un po’ sorridere il “pidocchio” che critica la “pidocchieria”; un elemento del popolo, spremuto, bistrattato, buttato sul lastrico dal malgoverno e dalla pessima gestione di un potere che del popolo se ne infischia in “modalità lapalissiana”, arriva a parlare di “populismo” in senso negativo, scimmiotando i politicanti nazionali, senza neanche rendersi conto che proprio i “POPULISTI” sono stati gli artefici della DEMOCRAZIA, quella vera, non quella che spinge a straparlare in favore della peggiore casta di politici della storia dell’umanità pur di apparire a tutti i costi “opinionisti” fuori dal coro.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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