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Uè! … Ma che unione è?

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La recente plateale protesta degli agricoltori, giunta massicciamente fino a Bruxelles, ha prodotto un “passo indietro” nella politica comunitaria sull’argomento, così l’hanno chiamato i media, ruffiani del potere che dovrebbero informarci e che invece diffondono biecamente le fregature europee sempre mascherate da saggi provvedimenti governativi.

Ma in che consiste questo “passo indietro” pontificato dalla signora Ursula Gertrud von der Leyen (che costituisce l’ennesima delusione per chi ha creduto innocentemente in un’Unione Europea corretta e al di sopra di tutte le magagne di certo potere dominante)?

Ebbene, per “venire incontro” alle esigenze degli agricoltori infuriati il parlamento europeo permetterà di continuare l’uso dei pesticidi eliminando l’obbligo di dimezzarne l’utilizzo com’era stato deciso in precedenza per esigenze ambientali ed ecologiche. Ma che bel provvedimento!

Dunque no all’eliminazione delle magagne che distruggono i settori produttivi interni, magari anche avvelenando le popolazioni, e sì al mantenimento dell’invasione di prodotti di paesi terzi esterni all’unione con le più ampie facilitazioni possibili e chiusura di entrambi gli occhi su certe “porcherie” straniere nei nostri mercati, che utilizzano possibilmente in modo maggiore i veleni che fingono di mantenere in buona salute i prodotti della terra.

D’altra parte le stesse discriminazioni (chiamiamole così) erano state “adottate” in passato anche fra produzioni comunitarie mettendo l’uno contro l’altro gli stessi paesi europei (non dimentichamo le famose “quote latte) e comunque si tratta solo di una delle tante scelte scriteriate di questa “unione” che da vent’anni fa storcere il muso proprio a coloro che ci hanno creduto alla sua nascita.

Ma il parlamento e le commissioni europee, i politici ai vertici comunitari, gli oltre 700 deputati che si siedono sugli scranni di Bruxelles stanno tutti lì per gestire potere per conto terzi o per curare gli interessi degli “stati uniti d’Europa” e dei cittadini che vi lavorano?

Uè! … Ma che unione è?

 

Autore dell'articolo: admin

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